giovedì 16 gennaio 2020
ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #17
In quel tempo, Diogenes venne invitato ad una festa da un altro rampollo di una famiglia di Lisalania. La famiglia del rampollo non era nobile, ma, dopo la conquista della Regione ad opera degli Auran, aveva accumulato una grande ricchezza grazie ad una conceria tenuta in grande considerazione dal Nomarca.
Diogenes non amava molto quel genere di feste in cui si fa sfoggio di ricchezza e nobiltà, ma aveva scoperto che gli alcolici e la carne erano gratuiti e di buona qualità, per cui partecipava di buon grado. Nonostante questo, non aveva molte conoscenze e quella sera si aggirava per la stanza in cerca dell’ultimo bicchiere prima di andarsene, quando, nei pressi del buffet, gli capitò di ascoltare il discorso che il giovane rampollo stava tenendo ad una platea di altri giovanotti adoranti. Egli sosteneva che il padre avesse una visione arcaica e poco pratica del lavoro, in cui remunerava i suoi operai per giornata di lavoro, quando invece avrebbe dovuto stimolarne le prestazioni, pagandoli in base a quanto producevano e dando loro dei bonus se avessero raggiunto determinati obiettivi di produzione. In questo modo, secondo il giovane, gli operai più meritevoli avrebbero guadagnato di più, e quelli meno bravi sarebbero stati stimolati a raggiungere gli stessi risultati di quelli più bravi, e allora si che si sarebbe aumentata la produttività della ditta.
Solo uno dei presenti, un aristocratico che Diogenes conosceva come persona prudente e scrupolosa, osò ribattere che in quel modo il proprietario avrebbe sicuramente guadagnato di più ma l’operaio, per esempio, più anziano o malato avrebbe guadagnato troppo poco per sopravvivere. Il rampollo rise di queste obiezioni, sostenendo che quella che lui chiamava “Cultura della Produttività” sarebbe stata il futuro, ricevendo assenso col capo da coloro che lo circondavano.
Proprio in quel momento Diogenes fece un piccolo rutto bevendo l’ultimo bicchiere di birra e tutti si voltarono verso di lui. Il rampollo sorridendo gli chiese: “E voi cosa ne pensate nobile Von Matterhorn?” caricando di disprezzo la parola nobile.
Diogenes si voltò e, biascicando per l’alcool, disse: “A me questa storia della Cultura della Produttività sembra come un pesce morto al chiaro di luna: luccica ma puzza”, e poi vomitò sul tappeto. Da allora il Maestro non è più invitato a quel genere di eventi.
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