Torana, 8° nehener pieno (10 agosto)
Bastiano in piena crisi claustrofobica viene "estratto" dalla sua stanza da Rodrigo e poi si dirigono insieme verso la taverna. La maggior parte delle persone sta scaricando la nave in una atmosfera di festa. Alla taverna “La solitaria” c’è solo l’oste, un tizio piuttosto vecchio e non certo molto sveglio: Dante Pirrone. Rodrigo spavaldo si rivolge all’oste chiamandolo vecchio... Non avendo drog e non essendoci avventori con cui parlare o giocare a dadi i due sono costretti ad uscire per andare al porto a cercare gente.
Silvy e Diomira fanno un giro per il paese. La prima si reca all’emporio mentre Diomira va in cerca di poveri e derelitti. All’emporio, gestito da una donna di nome Altezza, c’è un po' di tutto ma di qualità mediocre, molte cose sono state costruite sull’isola, dove l’artigianato non è di buona qualità. In teche protette da una rete ci sono alcuni oggetti di qualità migliore. Nei vicoli e nelle periferie Diomira si accorge che più che povertà ci sono zone ed edifici in costruzione, non sembrano esserci grosse differenze economiche. Sta cercando il luogo adatto per erigere il proprio tempo in modo da avere una finestra con una esposizione tale dal proiettare l’ombra della statua della divinità lungo la navata centrale. Nella zona sud ci sono alcune abitazioni rurali con piccoli appezzamenti di terreno e pollai. Lì sembrano esserci zone disponibili per costruire.
Wotan si addentra nell’isola per dare una occhiata e si inerpica sul sentiero della spaccatura. Incontra un tizio in armatura, Fabrizio, appartenente alla guardia cittadina che lo ferma per sapere dove stia andando. Apprese le sue intenzioni lo avverte che il bosco può essere molto pericoloso, perché ci sono state già delle vittime di animali selvatici. In 20 minuti scarsi Wotan raggiunge la parte alta dove trova dei magazzini in un zona disboscata e poi comincia il bosco con solo qualche sentiero poco battuto. Inoltrandosi presta attenzione a vegetazione mai vista e si accorge che la maggior parte delle specie sono molto diverse da quelle viste fino ad ora. Anche i versi degli animali sono inusuali alle sue orecchie. Sembra che qui non sia mai giunta la mano dell'uomo.
Giannunzio torna al porto per dare una mano allo scarico e si fa un'idea di dove sono dislocati i magazzini e sembra molto interessato al contenuto delle casse. La stiva è ormai quasi vuota quando si accorge che Mihail, il secondo ufficiale, fa un cenno ad Egbert, lo stesso tizio che Rodrigo aveva notato in comportamenti loschi con qualcuno dell’isola in un vicolo. Insieme tirano fuori da un angolo nascosto una cassa e la portano ad una delle lance tenendola particolarmente d’occhio. La cassa viene portata a due uomini dietro un vicolo che sgattaiolano via. Il nordan cerca di seguirli ma ne perde le tracce intorno alla zona nord est del paese. Tornato nella stiva per cercare indizi viene scoperto però proprio dal secondo ufficiale che lo allontana.
Al porto si viene a sapere che cinque persone a contratto si imbarcheranno per tornare indietro.
Diomira cerca di capire come rendersi utile sull’isola e domanda a quelli che comprano il pesce al porto di cosa hanno bisogno: servirebbe saper far crescere più in fretta le patate, e non con le preghiere, infatti il marito della signora Esterina dice che pesca più pesce con la rete che con le preghiere.
Ci sono molte possibilità di lavoro ma poche di “fare la grana” sembra appurare Rodrigo. Sente dire comunque che alcune casse scaricate contengono roba da bere e che gli isolani sperano in qualcosa di alcolico. Sente anche dire da tal Marcello che può essere arrivata altra roba più importante oltre all’alcool (che si può distillare anche sull'isola), ma poi finge di non aver detto nulla.
Bastiano abbandona il compagno annoiato dalla sua ricerca della grana e si dirige verso nord lungo la spiaggia dimenticandosi di trovarsi nell’emisfero meridionale quindi allontanandosi dalla luce, la scogliera infatti proietta un ombra sinistra su tutto. L’ultima casupola all’ingresso dell’insenatura sebbene si trovi sulla spiaggia è costruita su palafitta. Poco più a nord la spiaggia diventa scogliera e difficilmente praticabile. Nota alcune tracce sul terreno a dimostrare che probabilmente ogni giorno qualcuno viene in quel luogo. Ritorna allora sui suoi passi per ricongiungersi agli altri.
Wotan osserva l’ambiente e nota guardando verso ovest una montagna che spicca fra le colline boscose. Guidato dalla mano di Shaaia segue un uccello colorato e si ritrova in una piccola collinetta senza alberi che ancora è esposta alla luce del sole, luogo perfetto per sollevare le sue preghiere. Dopo alcune ore torna in paese dove incontra Yelena che sta cercando di radunare il gruppo per la cena.
Giannunzio e Silvy parlano con qualcuno degli avventurieri in partenza per il vecchio continente per chiedere loro informazioni e consigli sull’isola. La permanenza è stata dura, sull’isola si lavora e basta nessun divertimento niente di niente. Il primo pensiero è ubriacarsi dopo aver nascosto i 10000 drog del contratto. Nell’unica spedizione che è stata fatta son morti in due. I superstiti, Xatar, Songan e Carenna, non hanno nemmeno capito bene quali bestie li hanno attaccati.
Nel tragitto di ritorno da un vicolo qualcuno attira la loro attenzione e li chiama dietro l’angolo proprio nella zona dove era sparita la cassa sospetta. Giannunzio si aspetta una trappola e allerta Silvy, e infatti appena girato l’angolo da una porticina esce un tizio che brandisce una manganello improvvisato pronto ad aggredirli e altri quattro energumeni col volto coperto appaiono nelle vicinanze. Il nordan non si lascia cogliere di sorpresa e con un pugno ben assestato lo prende in pieno volto facendogli cadere l’arma di mano, prontamente raccolta da Silvy. Con un altro pugno l'aggressore viene tramortito e cade a terra. Scatta la rissa. Tre aggressori attaccano senza andare a segno e un altro rapidamente è mandato gambe all’aria. Qualcosa tintinna a terra, un oggetto si spacca lanciando filamenti viscosi in ogni direzione che imprigionano i due compagni. Due degli aggressori si allontanano estraendo un arco e cominciano a tempestare di frecce incerte le due mosche nella ragnatela. I due riescono però ad evitarle tutte. Dopo alcuni tentativi falliti gli aggressori se ne vanno impartendo una minaccia. L’aggressione è dovuta alla troppa curiosità di Giannunzio che ha visto cose che non doveva vedere. Silvy usando un coltellino riesce a liberare lei e il compagno e i due corrono a prepararsi per la cena.
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