Giungla nei pressi di Torana, alba del 9° tahner pieno (15 agosto)
Gli ultimi turni di guardia della prima notte all’aperto trascorrono senza altre sorprese.
Diomira è sicura che non si tratti di uno spirito, ma percepisce delle energie arcane all’opera. "Non devi viverlo come una maledizione: è un dono degli dèi che devi imparare come controllare", dice a Romilda, che invece non vede come possa essere considerato un dono. Alona, Giannunzio e Diomira hanno ognuno un dono che hanno imparato a controllare, forse viaggiando insieme e compiendo esercizi di concentrazione potrebbe imparare anche lei.
Visto il pericolo che rappresenta anche solo la presenza della donna, il gruppo discute se è opportuno o meno che si unisca. Giannunzio è favorevole, anzi utilizza un medaglione in suo possesso che gli permette di apprendere alcuni dettagli su Romilda, come il nome completo (Romilda Germanu), l'età (31 anni) ed il luogo di origine (Iballon), oltre al momento esatto in cui i poteri si sono manifestati la prima volta, ossia quando la donna ha raggiunto lo sviluppo. Diomira stabilisce che il momento combaci con la seconda creazione, avvenuta circa 18 anni prima.
Nonostante i dubbi di Rodrigo e la reticenza di Alona, la "selvatica" viene accolta nel gruppo.
Il viaggio riprende, ma dopo nemmeno un'ora la giungla fitta si oppone all'avanzamento del gruppo, costretto ad aprirsi la via a colpi di machete con faticosa lentezza.
Giannunzio e Silvy si dimostrano particolarmente abili nell'individuare la via migliore, mentre Alona e Romilda sfruttano le numerose pause per reperire qualcosa di commestibile. A metà giornata il gruppo vede in lontananza una zona collinosa, e subito prima una sorta di vallata coperta da un manto rosso. Col cannocchiale Rodrigo si accorge che si tratta di papaveri forse da oppio. Mentre il gruppo scende verso il campo fiorito, il terreno manca improvvisamente sotto ai piedi di Silvy, Rodrigo e Bastiano. Quest'ultimo fa appena in tempo a buttarsi all'indietro per evitare la caduta, mentre gli altri due precipitano nel vuoto e dopo un volo di circa 6 metri cadono rovinosamente in acque molto basse. Sembra una dolina carsica, un buco circolare di diametro di sei metri di origine naturale. Il falco Nimrod, obbediente alle istruzioni di Diomira, trasporta una torcia ai due avvolti nel buio, mentre Bastiano lega una corda ad un albero e la getta giù. Con la luce si vede una cupola formata dal crollo di un soffitto piatto. I detriti hanno ostruito parzialmente il letto di un fiume sotterraneo, che ora filtra tra i ciottoli. L’acqua è dolce e molto fredda.
Dopo che i due sventurati sono risaliti in superficie, ci si avvicina con circospezione ai papaveri e si raccolgono dei campioni. Per Wotan è una specie di papavero di cui non ha mai sentito parlare. Sembra una varietà particolarmente carica di latte. Bastiano, che ha un passato da agricoltore, ne raccoglie un sacco intero con l'intenzione di poterli coltivare.
Non succede altro fino a sera e ci si accampa in una zona collinosa. La sera il gruppo è visitato da alcune scimmie molto curiose. Silvy schiaccia un papavero e lo mescola a un tozzo di pane prima di darlo ad una delle scimmie. La cavia dopo una ventina di minuti inizia a barcollare per poi diventare catatonica. Diomira cerca di instaurare un rapporto con gli animali curiosi, ma riesce solo a farsi rubare il pasto.
Durante la notte non succede nulla, salvo per la presenza fastidiosa delle scimmie.
Giungla di Tiwia, 9° sener pieno (16 agosto)
Bastiano si sveglia più triste del solito e, per tenerlo lontano dai compiti più difficili, viene relegato alla protezione di Yelena.
Lungo il viaggio Rodrigo, calciando distrattamente dei sassi, si accorge che uno di essi ha una forma strana. Si tratta di una punta di freccia. Chiama Yelena, che per il tono stranamente emozionato del burbero combattente accorre immediatamente, ed a sua volta emozionata stabilisce che si tratta di un oggetto lavorato. L'isola è stata abitata - o lo è tutt'ora. Cercando altre punte di freccia si rinvengono delle grosse rocce lisce giustapposte a formare una pavimentazione, probabilmente una strada. Si organizza quindi il campo in una radura vicina per effettuare ulteriori rilevamenti nell'area.
Bastiano, che non ha voglia di scavare, perlustra svogliatamente l’area, ma la sua giornata non è buona. Seguendo le strane tracce di quello che sembra un animale a 4 mani si allontana dal gruppo, quando in vista di un acquitrino emerge una stranissima creatura simile ad un grosso opossum ringhiante della stazza di un alano... Due creature simili alle sue spalle gli impediscono la fuga. La creatura dalla lunga coda esce dall’acqua per avvicinarsi, mentre le altre due attaccano fulminee il povero Bastiano. Sono velocissime e tentano di avvicinarsi alla vittima e forse colpire con qualcosa che hanno sulla coda. Gli improperi urlati da Bastiano allarmano i compagni che corrono in suo aiuto. Nel frattempo l'ex-guardia cittadina abbatte una creatura con un colpo di spada ed evita gli attacchi degli altri. Quando gli altri raggiungono Bastiano, altre cinque creature escono dalla boscaglia.
La lunga coda delle creature termina con una robusta mano, con la quale una delle creatura afferra Wotan e lo trascina velocemente in acqua. Il westan si libera vibrando colpi alla creatura col suo machete e riemerge dall'acquitrino. Silvy, accorsa in aiuto di Wotan viene strattonata in acqua a sua volta, ma invertendo i ruoli lo stesso Wotan la aiuta a liberarsi. Diomira, ultima arrivata sul campo, attiva preventivamente un arcano difensivo. In breve tempo il frenetico scontro termina con la fuga delle ultime tre creature. Bastiano, per avere un trofeo, recide la coda ad una delle carcasse, mentre gli altri decidono di portare al campo la carcassa più integra per mostrarla a Yelena.
Mentre Wotan osserva l’acquitrino alla ricerca di altri eventuali creature nota delle rocce affioranti che lo attraversano. Si rivelano essere una strada, probabilmente il proseguo di quella trovata prima. L'acquitrino termina alla base di una parete rocciosa. Le rocce affioranti lo attraversano, e dove incontrano la parete c'è una spaccatura verticale abbastanza grande per far passare due uomini affiancati. Mentre Bastiano sottolinea che non entrerà mai in un posto del genere, Wotan e Rodrigo si avventurano per qualche metro per ispezionarla. Risultano evidenti alcune tracce di scavo praticate - probabilmente - per rendere più agevole il passaggio. Dopo pochi metri, dove il muschio lascia lo spazio alla pietra sottostante, un graffito sul muro... due figure umane stilizzate rivolte l’una verso l’altra e una linea (una strada, una liana con foglie o un fiume con pesci) che le collega.
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