Grotta del naga, mezzogiorno del 10° enhor pieno (27 agosto)
Diomira risponde alle domande incuriosite di Bastiano sulle figure viste nel tempio e nella tomba di Re Gomundo: la figura cornuta è Krula il portatore di luce e ha la torcia in mano, Agra l’occhio di volpe imbraccia un arco ed infine Suura lo scorpione impugna la lancia.
La sfera trovata nella grotta (ora crollata) punta in tre direzioni entro un arco di 60 gradi ma dalla distanza indefinita. Alona, usando la sua bussola e la sua esperienza, conclude che nessuna delle tre direzioni fa riferimento alla tomba di Re Gomundo, quindi secondo Bastiano potrebbero puntare verso le tre armi disegnate nei graffiti (il cui 10% in valore sarebbe cospicuo). Su idea di Rodrigo, Yelena conferma che rilevando le direzioni da posizioni differenti sarà possibile stabilire la posizione approssimata dei luoghi puntati. A Torana, a circa 80 km di distanza, l’angolo si riduce a circa 30 gradi.
Si ritorna a Torana per ottenere equipaggiamento più adatto a inoltrarsi ulteriormente nell’isola. Potrebbero essere utili un paio di imbarcazioni per superare di nuovo il lago senza passare dalle paludi e forse l'equipaggiamento per scalare il vulcano che si vede in lontananza.
Periferia di Torana, sera dell'11° tahner pieno (29 agosto)
La sera del 29 il gruppo giunge in vista di Torana. La selvatica decide di restare fuori dalla città. Alona la convince a cederle un campione di sangue per degli esperimenti erboristici tesi a risolvere il problema della maledizione. A notte inoltrata il gruppo entra in città dando fondo alle ultime energie. Yelena chiarisce di non poter tenere nascosto ai suoi capi la presenza degli hroak, senza avere tuttavia la possibilità di spiegarne il motivo. La rivelazione spiazza e manda tutti a dormire preoccupati.
Torana, mattino dell'11° sener pieno (30 agosto)
L’indomani mattina alla buonora il segretario di palazzo Erasmo Sebastiani sveglia il gruppo e lo conduce a palazzo per una colazione che si protrarrà fino al pranzo. Dopo un bagno ristoratore gli avventurieri entrano nella sala del buffet. In due angoli seduti ad altrettante scrivanie Erasmo e Qualhata, una donna auran, trascrivono tutto quello che accade all’evento. Al buffet sono presenti Yelena, il prof. Kelevin Wallenban, responsabile della stazione diamante, il suo braccio destro prof. Iarabin Velkan, la baronessa Octavia Ellarian ed il suo segretario sir Pendelton Murray.
I racconti "freschi" della spedizione sono di grande interesse soprattutto per i corporativi e Diomira fa i salti mortali per non citare mai il popolo del lago. Viene inoltre comunicato che per concludere il contratto è necessario che ogni componente della spedizione fornisca un resoconto del viaggio steso di proprio pugno, oltre a consegnare tutti i reperti recuperati, in base ai quali verrà valutato un extra alla ricompensa di base. Eventualmente si potrà firmare un nuovo contratto per la successiva spedizione.
A Diomira viene comunicato che lady Shizuka ha lasciato una cospicua somma per la costruzione del tempio richiesto da Diomira, la quale è attesa l'indomani per alcune pratiche "burocratiche" prima che ne sia avviata la costruzione.
Dopo il pranzo parlando con Yelena ci si accorda per consegnare le pietre azzurre sperando di convincere i suoi superiori a lasciarcene una per continuare l’esplorazione ed usarla come bussola per effettuare altri importanti ritrovamenti.
Rodrigo per la modica somma di 150 drog si accorda con Diomira per farsi scrivere il resoconto e se ne va in osteria. Bastiano, che non si è svegliato molto allegro, dopo aver inutilmente cercato di convincere la corporazione a fornirgli carta e inchiostro si fa "rapinare" al bazar e passa le prime ore del pomeriggio a redigere il suo rapporto.
Diomira va dal fabbro Annadelio per cercare di vendere le tre pietre grezze che "il caso le ha donato", ma viene a sapere che gli unici che potrebbero avere interesse e denaro sufficiente ad acquistarle sono a Palazzo Torana. Quando lo sente nominare, Annadelio mette in guardia Diomira nei confronti di Pendelton, dicendo - e subito negando di aver detto - che è una persona di cui non ci si può fidare.
Fine venticinquesima puntata.
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