La voragine, tardo pomeriggio del 2° sener pieno (27 settembre)
I nostri eroi valutano il modo migliore per recuperare il cristallo. Nel frattempo Aileen esamina attentamente la stanza in cerca di indizi sulle origini antropologiche del tempio. Sembra ovvio che sia dedicato al dio del sole, ed in misura minore alla dea della luna. Il cristallo rappresenta la fonte di energia che tiene vivo il tempio, ed il suo potere è stato in qualche modo sacrificato in onore delle due divinità.
Nel frattempo Silvy ha un'intuizione: la creatura fuggita non sembra essere stata bruciata dal raggio luminoso, per cui si avvicina ad una delle carcasse e ne rimuove parte del carapace. La scaglia dorsale prelevata sembra un ottimo strumento per coprire la luce abbagliante del cristallo, ed in pochi attimi riesce a recuperare la terza chiave.
Rimosso il cristallo il tempio si "spegne" e tutte le porte si chiudono, tranne il passaggio segreto che era stato trovato da Diomira e presidiato da Wotan, che al contrario si apre.
Rodrigo nel frattempo non ha mai staccato gli occhi dall'Osso del morto. Desidera con tutto sé stesso quell'oggetto dall'aspetto estremamente prezioso, e approfitta della distrazione offerta dal passaggio segreto. Utilizza uno dei rituali appresi per trasferire la presenza dell'Osso del morto dalla gabbia alla sua mano. La natura sovrannaturale dell'oggetto rende difficoltosa l'azione, cionondimeno riesce nel suo intento.
Imboccando il passaggio appena aperto si torna alla stanza centrale, dove ad attenderli trovano Bastiano in piena crisi claustrofobica: ora che le rampe si sono ritratte come potranno mai fare a tornare in superficie?
Aileen prova a calmarlo ma le sue parole sembrano indisporlo. Sembra che la situazione riporti alla mente del combattente qualcosa di oscuro avvenuto nel suo passato.
A netta maggioranza (o meglio con Bastiano come unico voto contrario) si decide di approntare il campo per tornare in superficie l'indomani.
Rodrigo fa sogni molto strani, in cui sono presenti delle persone che in qualche modo sono intrusi. La loro lingua è incomprensibile e il loro vestiario è strano e fuori posto. Primitivo direbbe Rodrigo. Che vivano dentro la maschera?
La voragine, mattino del 2° nehener pieno (28 settembre)
Nel descrivere i suoi sogni agli altri Rodrigo realizza che probabilmente gli "intrusi" appartengono allo stesso popolo che ha realizzato il tempio: il vestiario ed in genere l'aspetto è simile a quello delle viarie incisioni (per quanto queste siano rappresentate in uno stile molto astratto). Si convince che deve esserci un legame tra gli "intrusi" e la maschera, e questo legame è la chiave per rimuoverla.
Prima di uscire il gruppo si concede un po' di tempo per esaminare le tre chiavi. In tutti e tre i casi si tratta di una gemma azzurra incastonata in una struttura che ne fa da contenitore e sigillo; tuttavia le tre strutture sono di fattura estremamente diversa e si giunge alla conclusione che possano essere state realizzate da tre popoli diversi.
La risalita avviene lentamente, utilizzando la stessa tecnica adottata nella discesa. A metà giornata, con enorme giubilo di Bastiano, il gruppo è fuori dal pozzo.
Senza ulteriore perdita di tempo la compagnia si incammina nella direzione da cui è arrivata.