lunedì 31 luglio 2023

Gli intrusi

NeoFrag Show - Tesla by Yannick Castaing

La voragine, tardo pomeriggio del 2° sener pieno (27 settembre)

I nostri eroi valutano il modo migliore per recuperare il cristallo. Nel frattempo Aileen esamina attentamente la stanza in cerca di indizi sulle origini antropologiche del tempio. Sembra ovvio che sia dedicato al dio del sole, ed in misura minore alla dea della luna. Il cristallo rappresenta la fonte di energia che tiene vivo il tempio, ed il suo potere è stato in qualche modo sacrificato in onore delle due divinità.

Nel frattempo Silvy ha un'intuizione: la creatura fuggita non sembra essere stata bruciata dal raggio luminoso, per cui si avvicina ad una delle carcasse e ne rimuove parte del carapace. La scaglia dorsale prelevata sembra un ottimo strumento per coprire la luce abbagliante del cristallo, ed in pochi attimi riesce a recuperare la terza chiave.

Rimosso il cristallo il tempio si "spegne" e tutte le porte si chiudono, tranne il passaggio segreto che era stato trovato da Diomira e presidiato da Wotan, che al contrario si apre.

Rodrigo nel frattempo non ha mai staccato gli occhi dall'Osso del morto. Desidera con tutto sé stesso quell'oggetto dall'aspetto estremamente prezioso, e approfitta della distrazione offerta dal passaggio segreto. Utilizza uno dei rituali appresi per trasferire la presenza dell'Osso del morto dalla gabbia alla sua mano. La natura sovrannaturale dell'oggetto rende difficoltosa l'azione, cionondimeno riesce nel suo intento.

Imboccando il passaggio appena aperto si torna alla stanza centrale, dove ad attenderli trovano Bastiano in piena crisi claustrofobica: ora che le rampe si sono ritratte come potranno mai fare a tornare in superficie?

Aileen prova a calmarlo ma le sue parole sembrano indisporlo. Sembra che la situazione riporti alla mente del combattente qualcosa di oscuro avvenuto nel suo passato.

A netta maggioranza (o meglio con Bastiano come unico voto contrario) si decide di approntare il campo per tornare in superficie l'indomani.

Rodrigo fa sogni molto strani, in cui sono presenti delle persone che in qualche modo sono intrusi. La loro lingua è incomprensibile e il loro vestiario è strano e fuori posto. Primitivo direbbe Rodrigo. Che vivano dentro la maschera?

La voragine, mattino del 2° nehener pieno (28 settembre)

Nel descrivere i suoi sogni agli altri Rodrigo realizza che probabilmente gli "intrusi" appartengono allo stesso popolo che ha realizzato il tempio: il vestiario ed in genere l'aspetto è simile a quello delle viarie incisioni (per quanto queste siano rappresentate in uno stile molto astratto). Si convince che deve esserci un legame tra gli "intrusi" e la maschera, e questo legame è la chiave per rimuoverla.

Prima di uscire il gruppo si concede un po' di tempo per esaminare le tre chiavi. In tutti e tre i casi si tratta di una gemma azzurra incastonata in una struttura che ne fa da contenitore e sigillo; tuttavia le tre strutture sono di fattura estremamente diversa e si giunge alla conclusione che possano essere state realizzate da tre popoli diversi.

La risalita avviene lentamente, utilizzando la stessa tecnica adottata nella discesa. A metà giornata, con enorme giubilo di Bastiano, il gruppo è fuori dal pozzo.

Senza ulteriore perdita di tempo la compagnia si incammina nella direzione da cui è arrivata.

Fine cinquantanovesima puntata.


Diario a cura di Rodrigo
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) by Yannick Castaing

lunedì 24 luglio 2023

La sfida

Bone Relic by Francisco Marcen

La voragine, pomeriggio del 2° sener pieno (27 settembre)

Il corridoio, come gli altri, è parecchio lungo ed angusto: l’arco a trapezio del soffitto dà la sensazione di essere fatto su misura di qualcuno o qualcosa… dalla stanza in cui conduce arriva un bagliore diffuso azzurro.

Anche qui ci si trova in una stanza cubica con spigolo di venti metri circa. Al centro una colonna più tozza delle altre incontrate finora, alla cui sommità si trova un dispositivo che genera un raggio di luce azzurra molto intenso che si perde in un'apertura a cinque metri di altezza sul muro di destra, con tutta probabilità in direzione della prima stanza. Quattro colonne ottagonali dividono la stanza in nove aree di dimensione omogenea. Queste colonne sono di arenaria e riportano incisioni di scene mondane. Attorno all’obelisco centrale, sul pavimento, sono disegnati dei cerchi concentrici. L'obelisco stesso è diverso dagli altri in quanto il blocco che ne definisce la forma include una scalinata a chiocciola concentrica che conduce alla sua sommità, ovvero dove c'è lo strano dispositivo.

Diomira non trova trappole nella stanza, eppure si sente irrequieta. Nei pressi dell'obelisco centrale, inizialmente nascosta da una delle quattro colonne c'è una struttura a forma di ziggurat simile a quella vista nella stanza centrale. Al posto della maschera c'è uno strano osso - probabilmente un femore umano - parzialmente ricoperto d'oro. Wotan nell'iscrizione alla base della ziggurat legge "Osso del morto".

Sulla parete a sinistra rispetto all'ingresso un'enorme incisione di cinque metri ritrae Ungharaf nell'atto di seminare distruzione.

Non sembrano esserci altre uscite ma Diomira in uno spigolo trova dei segni che sembrano indicare la presenza di un passaggio segreto.

Aileen e Silvy salgono sulla sommità dell'obelisco centrale, dove in un alloggiamento di ossidiana dall'interno riflettente trovano un oggetto azzurro di forma piramidale che emette luce azzurra - con tutta probabilità la terza chiave che stanno cercando.

Sul soffitto, intorno alle colonne, sembra esserci una decorazione a sbalzo che rappresenta cerchi concentrici.

Le incisioni alla base delle colonne raccontano la storia delle persone che portarono nel tempio questo oggetto triangolare, ma viene indicato solo l'atto, non le ragioni per cui viene compiuto né l'origine dell'oggetto.

Mentre tutti sono intenti ad esaminare la stanza l'urlo di Aileen lacera l'aria: dal soffitto lungo le colonne stanno scendendo quattro enormi scolopendre. In un attimo uno degli insetti colpisce Aileen, per poi ghermirla tra le spire. Bastiano e Wotan schivano e contrattaccano mentre tentano di avvicinarsi alla ragazza catturata per salvarla, tanto basta per attrarre l'attenzione dell'insetto e permettere di Aileen di tentare di divincolarsi, purtroppo invano. Le creature sembrano essere in grado di sferrare morsi velenosi: ne è testimone Silvy che, oltre al dolore, sente irrigidire i muscoli e viene ghermita come la compagna.

Diomira evoca uno spirito dalle sembianze di un robusto gorilla che, dopo essersi rapidamente arrampicato lungo una delle colonne, raggiunge la creatura che trattiene Aileen e dando sfoggio della sua forza bruta la smembra selvaggiamente, per poi prendere al volo la whirn prima che precipiti a terra.

Wotan è in qualche modo offeso da queste creature che tentano di ucciderlo senza motivo, e si poroduce in un impressionante colpo rotante che ferisce gravemente le tre restanti. Bastiano, punto sul vivo, tenta la stessa manovra: non risulta abbastanza aggraziata, ma facendo leva sulle sue spiccate competenze da combattente riesce nondimeno ad abbattere due degli artropodi.

Silvy nel frattempo era riuscita a sgusciare dalla ferrea presa dell'ultimo insetto rimasto, rimanendo saldamente aggrappata nel tentativo di ferirlo. Il centopiedi però riesce a liberarsi dalla presa attorcigliandosi, per poi mettersi al sicuro sul soffitto della stanza. La caduta della older viene attutita da Nimrod, lo spirito-falco di Diomira, e appena messo piede atterra scaglia le sue ultime frecce verso la scolopendra. Come fosse una gara fra combattenti, Bastiano estrae i semi di fuoco sottratti tempo prima dalla sacerdotessa dei cavalcalupi lanciandoli verso l'insetto. Non sono però efficaci come quelli scagliati poco dopo da Wotan, ancora preso dal suo furore. L'insetto infine, gravemente ferito e bruciacchiato, nonostante gli attacchi di Diomira e Aileen riesce a mettersi in salvo infilandosi nella stretta apertura in cui passa il raggio di luce azzurro - anche grazie a Wotan che, calmatosi, si rifiuta di cedere il suo arco a Bastiano impedendogli quindi di contribuire all'attacco.

Il passaggio dell'insetto interrompe temporaneamente il raggio luminoso, ma dai suoni dei pesanti meccanismi sembra chiaro che poco dopo questo viene ripristinato. Bastiano decide di andare a verificare la situazione nella stanza centrale, forse per paura di restare intrappolato o nella speranza di mettere fine al tentativo di fuga dell'insetto ferito.

Fine cinquantottesima puntata.



Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) by Francisco Marcen

lunedì 3 luglio 2023

Lotta con la morte


La voragine, mattino del 2° sener pieno (27 settembre)

Bastiano in preda alla fobia dei luoghi ristretti fugge da Rodrigo, ma invece di mettere distanza tra sé e l'inseguitore cade malamente e viene raggiunto. Probabilmente a causa della maschera da teschio, i tentativi del Ferretti di calmare l'amico non hanno successo, tanto che abbandona i suoi propositi e si vede costretto ad usare un rituale.

Nel frattempo il resto del gruppo supera il lungo cunicolo e si trova in una nuova stanza cubica con spigolo di venti metri. Per la maggior parte del suo spazio la stanza è occupata da un intrico di travi di roccia che escono dalle pareti, dal soffitto e dal pavimento. Solo una piccola sezione triangolare dalla porta al centro della stanza - dove si innalza il solito pilastro di ossidiana - è sgombro. Subito si nota l'assenza del pavimento oltre la sezione triangolare libera da travi.

Subito ci si mette alla ricerca del cristallo da porre in cima all'obelisco, ma non viene trovato. Diomira non sa dire dove sia, ma qualcosa le suggerisce che se è nella stanza, non è caduto oltre la sezione pavimentata.

Intanto Rodrigo, pur odiando con ogni sua fibra questo rituale, non vede alternativa ed entra in contatto mentale con Bastiano per calmarlo. Per un istante Bastiano vomita immagini terribili nella mente di Rodrigo, che però riesce a bloccare immediatamente senza farsi trascinare nell'abisso della follia. Ripreso il controllo, gli fa capire che la via di uscita è bloccata, e l'unico modo per uscire è andare avanti fino in fondo. Il suo tentativo riesce ed i due tornano dal resto del gruppo.

Quando i due arrivano Silvy è appena arrivata in cima all'obelisco, dove trova l'alloggiamento del cristallo e, tra le travi, scorge qualcosa sulla parete alla loro destra. Wotan ispeziona meticolosamente tutto il bordo supponendo che il cristallo sia in una nicchia più in basso, ma così non è; tuttavia rialzandosi in piedi nota un fagotto a terra, proprio al lato dell'ingresso: è il cristallo avvolto in fibre di cocco.

Nel posizionare il cristallo Silvy viene colpita in un occhio da uno dei due raggi di luce riflessi. Uno è orientato in un buco che potrebbe condurre nel pozzo centrale, mentre l’altro si riflette una miriade di volte in minuscole pietre riflettenti sulle pareti, intrecciandosi alla perfezione con i pilastri senza tuttavia toccarli. Si innesca un complesso meccanismo che fa rientrare tutte le travi e fa salire il pavimento nel resto della sala. Al posto delle travi restano migliaia di raggi che si riflettono senza lasciare apparentemente spazio di passaggio. Sulla parete destra si nota una porta chiusa, mentre al centro delle altre due pareti (quella frontale e quella di sinistra) si nota una macchia scura. Wotan allunga un machete per vedere cosa succede interrompendo il fascio di luce: con una velocità impressionante le travi si estendono nuovamente ed il pavimento collassa, tanto che una delle travi colpisce l'arma strappandola dalle mani del westan, per poi ritrarsi nuovamente quando il raggio di luce non è più bloccato.

Mentre Bastiano e Wotan vanno nel pozzo centrale per controllare se qualcosa è cambiato, gli altri fanno dei tentativi per aprire la porta: appurate che le due macchie scure sono delle piastre a pressione, Diomira e Silvy utilizzano rispettivamente il bastone del Re Scimmia ed una freccia appesantita per premerle, ed in effetti la porta si apre, per poi chiudersi dopo circa dieci minuti: resta il problema di come raggiungerla senza interrompere il raggio luminoso.

Nel pozzo centrale si nota immediatamente che il raggio luminoso si riflette in un cristallo in una delle nicchie del pilastro centrale e poi in tutti i cristalli già incontrati lungo la discesa, e le sezioni di scalinata sono tutte estese. Wotan è preoccupato che altri possano scendere mentre Bastiano si rende conto che asportando dal tempio la pietra azzurra che probabilmente origina il raggio questo si interromperebbe bloccando la via di fuga.

I due tornano indietro ed il gruppo si riunisce nuovamente. Si nota che alcune decorazioni del pavimento sembrano indicare un sentiero che conduce prima alla piastra a pressione di sinistra, poi a quella frontale ed infine alla porta. Il sentiero non è libero da raggi luminosi, ma sembra possibile evitarli - anche se non si tratterebbe di un compito semplice.

Rodrigo taglia la testa al toro ed esegue un rituale che lo rende temporaneamente invisibile. Anche i raggi luminosi lo attraversano senza risultare deviati né interrotti: riesce così ad azionare i pulsanti ed entrare nella porta, che si apre in un altro corridoio buio. Poco più avanti in una nicchia trova la leva che blocca l'apertura e disinnesca la trappola. Non resta che percorrere anche questo corridoio: in fondo un debole bagliore azzurro preannuncia forse l’ultima delle stanze...

Fine cinquantasettesima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus