Ketet (Kirsten) si reca di buon ora (per i suoi standard) dal Sommo Sacerdote come promesso a suo padre. Il colloquio è breve ed inconcludente: il Sommo Sacerdote chiede di poter formulare un Rituale Naga per sondare lo spirito della ragazza, ma dopo pochi secondi di salmodiare si interrompe e dice di non sentirsi troppo bene, congedando Ketet. Kirsten è un Novizio dell'ordine dei Bamoresi, ed in quanto tale conosce i fondamenti dei Rituali Naga quel tanto che basta per capire che l'arcano non è stato formulato in modo corretto, e forse è per questo che il sacerdote l'ha allontanata. Radish, più esperto in materia, concorda con la teoria di Kirsten, e con il suo permesso esegue lo stesso rituale per far sapere a Kirsten quello che il sacerdote avrebbe potuto vedere. Quello che nota sono delle vistose quanto bizzarre anomalie nel flusso delle energie spirituali di Kirsten, probabilmente (concludono) dovute al fatto che sta "vivendo" in un corpo che non è il suo.
Fuori dal tempio assistono ad una vendita di schiavi. Ketet insiste per comprare uno schiavo. Dopo aver mercanteggiato le viene proposto un prezzo di 13500 Drog e lei accetta subito non avendo la più vaga idea di quanto possa costare uno schiavo. Durante le contrattazioni apprende inoltre che il prezzo degli schiavi è molto aumentato negli ultimi tempi. La ragazza e lo schiavista si accordano affinché lo schiavo le venga consegnato a casa la sera stessa in quanto al momento non dispone di tutto quel contante.
Tornata a casa racconta al padre del Sacerdote e dell'acquisto dello schiavo. Il Pasht (il padre) non gradisce molto l'acquisto avventato di uno schiavo ad un prezzo così alto. Ketet chiede anche del perché il prezzo degli schiavi sia salito, e Pasht dopo un momento di titubanza decide che è giunto il momento che la figlia apprenda le basi per diventare l'erede della famiglia Hatorisis. Le racconta quindi che molte spedizioni volte alla cattura di schiavi sono fallite (sparite nel nulla), mentre le uniche spedizioni fruttifere devono navigare in acque turbolente per raggiungere lidi isolati risultando più pericolose e meno fruttuose. La scarsità di "merce" e la difficoltà nel reperirla ha causato l'aumento degli schiavi. Pasht conclude dicendo che è tuttavia in progetto una grossa spedizione per rastrellare il Whirthar e, immettendo sul mercato un'enorme quantità di schiavi ed arginare l'aumento di prezzi.
Tornata alla sua stanza Ketet trova una missiva scritta con calligrafia incerta in cui viene messa a conoscenza del progetto di rivolta degli schiavi. Nella missiva, scritta certamente da un membro del suo gruppo, viene fatto notare che lei è stata tenuta all'oscuro di tutto per la sua sicurezza, ma siccome questi segreti stanno minando l'armonia l'autore ha deciso di informarla su come stanno le cose.
Ketet decide di chiamare Shomi (Shlom) e gli dice di sapere tutto. Lo schiavo conferma che il segreto è stato mantenuto per la salvaguardia di Ketet, e visto che lei oramai è informata chiede di essere a sua volta messo a conoscenza dei di lei segreti. Kirsten racconta allora episodi della sua giovinezza, e di come si sia sempre sentita in qualche modo emarginata dalla sua stessa famiglia. Shlom non è propriamente soddisfatto di queste confidenze ritenendole inconcludenti per la missione. Ma si accontenta.
Finito il colloquo con Shlom, Ketet fa chiamare Kaori (soprannominata la servetta delle arance perché Ketet le offre degli agrumi per farla sentire a suo agio), ma le viene comunicato che il corpo senza vita della ragazza è stato trovato riverso in una fontana del parco.
Questo ha l'effetto del sale sulla coda per il gruppo al punto che valutano l'idea di farsi punire pubblicamente da Ketet per dimostrare di non essere in alcun modo suoi favoriti, e quindi non rischiare la vita.
La sera il mercante di schiavi si presenta in casa Hatorisis per chiedere il pagamento. Il padre si prodiga in un'interpretazione esemplare di Persuadere e Raggirare accordandosi infine per un prezzo di 8000 Drog (a fronte dei 13500 originariamente pattuiti).
Lo schiavo appena comprato racconta di non sapere nulla delle deportazioni perché viveva in un villaggio molto isolato.
La serata si conclude con l'ennesima cena in onore di Ketet, ma essendo rivolta a mercanti ed altri borghesi che non conoscono e non hanno particolari interesse a parlare con la ragazza il banchetto risulta monotono e noioso.
L'indomani Ketet torna al tempio per parlare col Sommo Sacerdote. Egli si prodiga nuovamente nell'esecuzione di un rituale, ma si interrompe bruscamente contorcendosi e grugnendo di dolore. Tra i lamenti si scusa con la ragazza ed ancora una volta la congeda, lasciandola più stupita e perplessa di quanto non fosse il giorno precedente.
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