giovedì 3 ottobre 2019
ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #10
In quel tempo, Diogenes non aveva ancora iniziato a tenere le sue lezioni, ma già dispensava filosofia nelle osterie e nelle strade, quando trovava gruppi di ascoltatori, offrendo loro da bere o viceversa.
Una sera, all’Insegna Grigia, egli arrivò già alticcio, e i due bicchieri di vino ordinati sciolsero la lingua al Maestro, che iniziò una lunga dissertazione su politica religione e amore. Parlò con gli astanti per diverse ore, e quando uno se ne andava, si rivolgeva ad un altro, uno qualsiasi.
Alla fine qualcuno se ne lamentò col proprietario che, avvicinandosi al tavolo di Diogenes da dietro il bancone in un raro momento di pausa del Maestro, lo riprese così: “Senti, Diocoso, ma non sei stanco di sentire la tua voce?”
Diogenes fissò il proprietario, sorrise e, dopo aver fatto un sorso di vino, rispose: “In realtà, amico mio, provo molto piacere ad ascoltarmi: è uno dei miei piaceri più intensi. Ho spesso lunghe conversazioni con me stesso, e sono talmente bravo che a volte non capisco nemmeno una parola di ciò che dico.”
Tra le risate dei presenti, il proprietario poté solo tornare dietro il bancone borbottando improperi.
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