lunedì 10 febbraio 2020

[RdL] Papaveri e papere

Strada per Crestadorata, mattino del 5° enhor crescente (23 aprile)

Ben pochi viandanti per la via, un fattore che trasporta ortaggi dice che ha saputo da Oreste che più giù Germano e famiglia sono spariti e conferma di aver subito attacchi, recentemente gli sono state rubate fave e ravanelli e ha trovato piccole impronte nei campi. Ora è costretto a portare al mercato quello che gli resta per sfamare la famiglia. Vengono acquistati un broccolo da donare a Piotr per la sua dieta, un sacco di patate da Rayanna e un vaso di miele dal Yanagi che lo userà per produrre oppio.
Tutto in regola fino al bivio per cresta dorata, dove sorge una capanna di legno. L’occupante riferisce di attacchi di mostriciattoli e che lì vicino nel boschetto ne ha personalmente visti. Questa pista viene ignorata.
Sul più bello la solita scarica di Rayanna viene indirizzata sul sacco di patate che esplode in aria provocando diversi sospetti nell’uomo della capanna.
Si prosegue fino ad un altro bivio. Seguendo la strada di destra ci si accorge dopo poco che è stata abbandonata ormai da anni. Ne segue una discussione sul da farsi ci si chiude in comitato e vince la mozione di Piotr che prevede di ritornare in direzione della fattoria di Germano ma non senza dare prima un’occhiata in giro.
Il gruppo si divide, Piotr e Myristica cercano tracce ed erbe invano, Fioravante avanza sulla strada curioso di scoprire dove porti, Diogenes e Rayanna rimangono sul carro e Yanagi va in cerca di papaveri e si sa chi cerca trova...
Addentrandosi oltre un rovo a suon di pugni e facendosi anche parecchio male, il maestro raggiunge una radura piena di papaveri bianchi e rossi e ne riempie un sacco intero. Per cercare di ritornare dà fuoco al rovo con dell’olio di roccia ma dopo poco l’incendio va fuori controllo ed è costretto ad aggirare l’ostacolo per tornare al punto di sosta del carro.
Rayanna nel frattempo si concentra per ottenere un presagio e Diogenes si rende conto che nel farlo diventa vecchia. “Il tempo è relativo” dirà poi la sciamana rischiando di innescare una noiosa discussione filosofica con Diogenes. Nella visione del passato vede uscire da un cespuglio nei pressi di dove ora si trovano 4 omuncoli e uno di loro si spaventa per qualcosa sulla strada cercando di far fuggire gli altri. Ne nasce una discussione e vengono alle mani poi finalmente fuggono via. Del fumo comincia a salire nel bosco...
Fioravante che era avanzato aveva scambiato per uccelli quelli che sono suoni gutturali quand’è che da un cespuglio escono 4 omuncoli. Estrae la spada della Belarga urlando ai compagni “Sono qui venite! AAAARRRGGGHHH!!”.
Gli omuncoli fuggono via spaventati ma riesce ad afferrarne uno.
Accorrono di corsa Myristica e Piotr mentre Diogenes arriva a scatti con piccoli teletrasporti. Myristica lega l’omuncolo mentre Piotr, indirizzato da Fioravante, si infila nel cespuglio all’inseguimento facendosi largo a colpi di ascia. In direzione del carro la colonna di fumo si sta ingrossando. Myristica rimane per chiamare Piotr mentre Diogenes porta via col teletrasporto Fioravante e il prigioniero.
Nella foga dell’inseguimento Piotr finisce in una trappola, pesta un nido di vespe e si procura diverse punture, correndo urlando a squarciagola per poco non investe Myristica, la ragazza riesce a fuggire illesa mentre il lento westan dovrà subire un’altra raffica di punture prima di mettersi in salvo.
Tutti al carro anche il maestro. Mentre si tenta di comunicare con la creatura l’incendio continua ad espandersi... la colpa del quale ricade sugli omuncoli e il vecchio maestro con lo sguardo innocente non ci pensa nemmeno lontanamente ad autodenunciarsi... Per una volta Piotr col linguaggio primordiale se la cava meglio del filosofo nel comunicare con l’omuncolo che risponde al nome di Dugro, ma l’impresa sembra comunque impossibile. L’incendio ormai è fuori controllo anche se Piotr stima che alla strada si fermerà, quindi il prigioniero viene messo fuori combattimento con del buon oppio e si riparte in direzione della fattoria abbandonata.

Fattoria abbandonata, primo pomeriggio del 5° enhor crescente (23 aprile)

Dopo 20 minuti si raggiunge la fattoria. Ci sono 4 edifici nessuno con segni di vita. L’edificio principale è stato plausibilmente attaccato, una finestra è rotta verso l’interno e la porta ha almeno un cardine rotto. I recinti sono vuoti e tutto è trasandato.
Il carro con prigioniero e un paio di guardie [Ted e Galaele, N.d.GM] viene lasciato nel centro dell’aia mentre si procede all’ispezione degli edifici.
Il capanno degli attrezzi è stato saccheggiato ed è completamente vuoto. Tutto quello che non era inchiodato è stato sottratto e ci sono innumerevoli piccole impronte una sull’altra.
La stalla ha un largo corridoio centrale e dei box laterali. Lo sterco sembra vecchio di una decina di giorni al massimo ci saranno stati ovini e bovini e ci sono macchie di sangue come se avessero ucciso delle bestie. In fondo al corridoio un altro portone ma questa volta chiuso.

Fine trentatreesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine by Jonas Jensen

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