lunedì 25 ottobre 2021

L’aria diventa elettrica

Toad Texturing by Piotr Wilk

Giungla di Tiwia, sera del 10° sener pieno (23 agosto)

Attorno al fuoco da campo la sera il gruppo discute su diverse ipotesi riguardo all’origine di questi naga giganteschi, alla seconda creazione e alla sua differente interpretazione tra sciamani e custodi. Secondo Romilda, Diomira dice cose strane - e che sanno di eresia - per essere una custode. Giannunzio prende da parte la sacerdotessa le chiede se sia saggio far tornare Romilda a Torana prima di averla "guarita" dalla sua maledizione portatrice di sventure. Si decide di restare un altro giorno per cacciare e magari trovare un trofeo per impressionare il generale prima di ripartire verso Torana.

Durante il loro turno di guardia Wotan e Giannunzio discutono sul fatto che quest'ultimo abbia appiccato il fuoco ad un albero e si propone di aiutarlo a controllare il suo potere. In effetti la zona ha modificato gli effetti dei poteri del nomade rendendo le fiamme cariche di elettricità, senza contare che Silvy è entrata in connessione con lui ed anche lei viene avvolta dalle fiamme quando il nordan le invoca. Si tratta decisamente di una cosa molto strana sulla quale è il caso di indagare.

Il rumore di qualcosa di grosso che si avvicina trascinandosi li interrompe. I due decidono di indagare e svegliano Diomira per avvisarla. Una grossa sagoma esce dall’oscurità e si rivela essere un enorme rospo molliccio di due metri, identico al rospo fatto apparire da Alona quel pomeriggio. La lingua saetta verso Wotan, che però la schiva. La punta bulbosa della lingua colpisce invece uno dei ripari, e quando la ritrae questa inaspettatamente si strappa come se la creatura si stesse disfacendo. Il rospo tenta quindi di saltare in avanti, ma invece inizia a rotolare velocemente in avanti appallottolandosi e lasciando a terra lembi di tessuto filamentosi. In un istante è addosso al gruppo, ed in quel momento esplode investendo tutti con una copiosa quantità di icore acido. Nel momento in cui questo inizia a bruciare dolorosamente la pelle dei tre, questi si svegliano di soprassalto urlando: era un incubo. Wotan e Giannunzio si erano addormentati durante il turno ed hanno fatto entrambi lo stesso incubo, come pure Diomira. L'incubo era così realistico da averli provati come se fosse stato vero.

Giungla di Tiwia, sera del 10° nehener pieno (24 agosto)

E’ l’alba, Bastiano si sveglia molto bene forse per il fatto che ha saltato il suo turno di guardia.

Alcuni hroak cominciano a preparare un buffet e Diomira cuoce alcuni pezzi di cibo per evitare brutte sorprese digestive. Dopo poco una dozzina di altri uomini-rana armati si avvicina al buffet spintonando i loro paesani e cominciano ad abbuffarsi buttando a terra con disprezzo il cibo cotto. Bastiano che si era svegliato bene raccoglie il cibo e lo rilancia addosso alle rane scortesi che chiaramente sono dei provocatori mandati dal generale. Sta per scoppiare una rissa quando Diomira si intromette riuscendo con la sua magia a intimidire la sporca dozzina che si allontana senza altri problemi dopo poco.

Si parte per l’esplorazione. L'idea è quella di cercare una via che aggiri il lago passando a sud est per poter tornare senza dover attraversarlo con imbarcazioni, dato che gli uomini del generale potrebbero rappresentare un serio pericolo.

L’ambiente si fa subito cupo e molto umido. Silvy non perde l’orientamento e Bastiano, aiutato da Romilda, evita al gruppo di impantanarsi, ma il viaggio è comunque molto difficoltoso. A mezzogiorno diventa ormai chiaro che si è entrati in una palude che corre lungo un fiume emissario del lago.

Di lì a poco trovano una sorta di totem costituito da un palo annerito dall'umidità su cui è incastrato il teschio di un "cinquemani" adornato con dei rametti a raggera che fanno pensare ai palchi di un cervo. La logica suggerisce che sia il confine del territorio dei cavalcalupi, anche se Bastiano non riesce a trovare prove che confermino questa sua teoria: forse a causa della troppa umidità è difficile trovare delle tracce.

Si decide di tornare verso il lago cercando di cacciare qualcosa da mettere sotto i denti. Bastiano, di nuovo aiutato da Romilda, come solo un cacciatore esperto sa fare, nei pressi di un boschetto riesce a trovare delle uova di grosse dimensioni semi-coperte dal terriccio. Wotan le riconosce immediatamente come essere di serpente ma hanno un diametro di 25cm che è inconcepibile. Non dovrebbero esistere. Nella mente di Rodrigo risuona la parola naga! Le uova sono cinque, ma una sembra essere priva di vita. I gusci non sono rigidi al tatto. Bastiano alla parola serpente alza gli occhi verso gli alberi aspettandosi di trovare la madre delle uova appostata su di un ramo pronta all’attacco, ed in quel momento si accorge che un enorme albero lì vicino si rivela essere un serpente gigantesco, sicuramente oltre i venti metri. Rodrigo estrae la sua arma e si accorge che in quell'esatto momento la carica elettrica infusa da un crypto il giorno prima perde tutta la carica. Una frazione di secondo dopo il serpente sputa un ampio cono di veleno che investe tutto il gruppo.

Gorilla e ragni giganti, esplorazioni difficoltose... non sarà che veramente Romilda porti sventura? Questo è quello che si chiederebbero tutti se non avessero questioni più urgenti da sbrigare...

Fine ventunesima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine by Piotr Wilk

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