lunedì 20 giugno 2022

La scrofa

Anya Dimitrescu (GOW Anya by James Hawkins)

Torana, mattino dell'11° enhor pieno (3 settembre)

Al mattino Wotan e Bastiano si recano dal contadino, l’uno per vedere i progressi del maiale gigante e l’altro per recuperare il nuovo fodero. Mentre Wotan parla col maiale, Bastiano sottovoce suggerisce a Giaronne di macellarlo prima che cambino ancora le sue dimensioni, ma trattandosi di una scrofa il contadino progetta di farla riprodurre ed avviare un allevamento di maialini giganti.

Il fodero è di dubbio gusto, prodotto con pelle di maiale cucita come fosse uno zampone, ma assolve al suo compito e Bastiano è contento del fatto che renda la spada meno appetibile per i ladri (o almeno così crede). Visto che le sue spade hanno un nome gli sembra che quello che aveva pensato ("Mulo") non vada più bene, data la qualità del fodero e sta valutando nomi alternativi... non riesce a togliersi dalla testa “Scrofa”.

Giannunzio va in cerca di Carenna e si reca alla locanda dove lavora. Siede a cavalcioni di una sedia e ordina la colazione. Parlando la donna rivela che sembra esserci più disperazione del solito in paese, poi dopo che Giannunzio facendo il piacione si vanta di dover partire per l’entroterra l’indomani lei si propone per unirsi alla spedizione e dopo uno scambio di appellativi quali “bambina” e “sciocchino” lui acconsente a mettere una buona parola per lei in corporazione.

Diomira va al mercato per procurarsi del pesce. Intende infatti offrire un pasto ai suoi fedeli e chiede a Giusilda di spargere la voce, ma solo tra quanti ella ritenga degni, e possibilmente meno di 30 persone dato che le casse della chiesa non le permettono oltre.

Rodrigo va dal fabbro ancora prima dell’appuntamento per non rischiare di pagare un sovrapprezzo e ritira la sua armatura perfettamente riparata. Va poi in cerca dei compagni e incontra Diomira di ritorno dal mercato che lo invita al pranzo dei fedeli. Lui accetta di buon grado un pasto gratis, ma lei gli propone di sdebitarsi in cambio di una commissione, e gli allunga 100 drog per comprare due secchi e portarli al pranzo pieni di acqua. In un primo momento Rodrigo si sente offeso rimbotta che non intende essere trattato come la sua servetta, poi ci ripensa e adducendo che 100 drog sono pochi per due secchi, se ne fa dare il doppio progettando di farci la cresta.

Prima di svolgere la commissione va al mercato per spiare la pescivendola che qualche giorno prima sembrava parlare in codice, e magari trovare dei secchi. Effettivamente assiste a delle contrattazioni tra la ragazza e diversi clienti che iniziano sempre con lo stesso scambio di battute. Si accorge inoltre che alcuni dei valori contrattati rappresentano degli orari. Inoltre dal fare civettuolo della ragazza si potrebbe dedurre che si tratti di un giro di prostituzione.

Rodrigo si decide a pedinare uno dei clienti, ma non è particolarmente fortunato per cui si sgancia e va all'emporio per comprare i secchi. Ma come spesso succede con Altezza Gramaccini si entra con l’intento di acquistare due secchi e si esce con un costoso otre da 5 litri.

Bastiano, che si è svegliato bene, ricorda a Wotan gli oggetti recuperati dalle spoglie dei primi esploratori in missione non ufficiale. Si tratta di un machete ed un borsellino con le iniziali J. I. Secondo Carenna l'arma era di Kerdal, che non ha parenti a Torana. Wotan decide quindi di tenere per sé l'oggetto. Il borsellino era invece del fratello di Xatar, che si dimostra emozionato e grato ai due per averglielo riportato.

Giannunzio va in Corporazione per perorare la causa di Carenna, ma viene convocato dalla dottoressa Dimitrescu per avere dettagli sul reperto consegnato il giorno prima. Durante il tragitto all'interno dell'enorme campus corporativo attraversano un giardino interno dove, lo informa Qualhata, stanno avvenendo delle ricerche in merito alla crescita stranamente rigogliosa della vegetazione autoctona.

La dottoressa Dimitrescu rivolge domande al nordan in merito alla creatura, ma non sembra particolarmente interessata alla risposta quanto all'aitanza del giovane, tanto che ad un certo punto interrompe una sua esposizione con un bacio appassionato, prontamente corrisposto. L'aria si infiamma metaforicamente e letteralmente. Le fiamme sprigionate da Giannunzio lambiscono i due corpi senza causare danni anzi accentuando la passione del momento.

Dopo essersi ricomposti ed aver constatato che il lettino è stato fuso dalle fiamme, la dottoressa torna al suo solito atteggiamento formale e pone numerose domande al giovane. Sembra che gli artigli della creatura esercitino una sorta di potere telecinetico sui materiali terrosi. Giannunzio osserva che nei cunicoli scavati c'erano vere e proprie gallerie, e non semplice terra smossa come dal passaggio di una talpa che "scava davanti per buttare la terra dietro", quasi come se il materiale di scavo fosse sparito. Sostiene inoltre che nell'isola ci siano delle forze sconosciute che fanno funzionare in modo diverso i suoi poteri. La dottoressa si ripropone di parlare con l'ing. Frontogru affinché fornisca degli inibitori al gruppo, non tanto per limitare le loro abilità arcane quanto per affrontare avversari che ne fossero dotati.

Nella strada verso l'uscita dalla Corporazione Giannunzio incontra Yelena che gli mostra una mappa datale dall'ing. Frontogru. Nella mappa sono identificate tre aree entro le quali sono gli oggetti indicati dalle "bussole". Sarà senz'altro utilissima nella spedizione, e Giannunzio la prende in custodia.

Yelena sembra essere gelosa quando apprende che un'altra donna, Carenna, vorrebbe partecipare alla spedizione. Giannunzio riesce comunque a convincerla almeno a parlarci per valutare le sue capacità.

Diomira va dal cerusico per acquistare del materiale per il primo soccorso, dato che ha usato tutto quello che aveva nella scorsa spedizione, ma trova il posto chiuso. L'attività più vicina è l'emporio di Altezza, e chiedendo a lei scopre che si comporta in modo strano da qualche giorno e da ieri è sparito, forse ha dato fastidio alle persone sbagliate. Diomira si vede costretta ad acquistare il materiale da Altezza, i cui prezzi non sono esattamente concorrenziali.

Si reca poi dalla baronessa, e con non poca sorpresa scopre di essere attesa. La baronessa rifiuta l'offerta dei tre smeraldi trovati da Diomira, ed anzi le chiede a che gioco stia giocando: gettare del fango su lord Pendelton e lodare l'operato della baronessa rischia di inasprire il buon rapporto che c'è tra di loro due. Diomira sostiene che Pendelton abbia agito attivamente per impedire la costruzione della chiesa del Nuovo Ordine adducendo inesistenti problemi burocratici. La baronessa sostiene fermamente che questa non è una ragione valida per il suo comportamento: in mancanza di prove le supposizioni non hanno significato, e soprattutto la sacerdotessa non deve utilizzare la sua posizione per pilotare l'opinione pubblica secondo i suoi interessi personali, se non vuole mettersi contro la legge.

Fine trentaduesima puntata.



Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine by James Hawkins

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