Giungla di Tiwia, 3° ahoer calante (6 ottobre)
Lungo il sentiero per Torana vengono trovate ed evitate altre trappole senza troppi problemi, finché Bastiano e Rodrigo si accorgono che più avanti è in corso una schermaglia, probabilmente tra cavalcalupi ed umani. I primi guizzano ai margini del bosco scagliando piccole frecce avvelenate a quello che sembra un accampamento. I difensori impugnano armi di fortuna e stanno avendo la peggio: quando tentano di attaccare un cavalcalupo questo fugge via mentre gli altri se ne approfittano per scagliare frecce.
Dopo essersi avvicinati quanto basta Diomira apre un portale direttamente alle spalle del capo degli assalitori. Wotan sparisce nella giungla mentre Rodrigo e Bastiano si apprestano ad attraversare il portale. Il capotribù si accorge del portale e fa per muoversi verso Diomira, ma Aileen con uno sguardo ed una frase instilla un pensiero terribile nella sua mente facendolo urlare di dolore. Rodrigo se ne approfitta per ferirlo in modo doloroso. In quel momento la cavalcatura si frappone il cavalcalupi, ed azzanna le caviglie del Ferretti. La creatura sbarra la strada anche a Bastiano, che però impugna la spada a due mani e con tutta la furia uccide prima lui e poi il suo padrone.
Diomira tenta di disarcionare un altro assalitore, ma riesce solo ad attirare l’attenzione su di sé. Rodrigo lo carica, costringendolo a focalizzarsi su di lui. Wotan usa i suoi semi infuocati per attaccare quattro cavalcalupi: sottili strisce di fuoco tracciano archi nel cielo e concludono la parabola addosso agli avversari che avvampano. Fuggono, ma le fiamme li divorano in pochi secondi. L'attacco si interrompe, e solo uno degli assalitori riesce a mettersi in fuga.
Bastiano immediatamente fruga i caduti per recuperare armi e frecce da passare ai coloni per difendersi. Nell'accampamento ci sono alcuni volti noti, tra cui Arkkon. E' stato ferito durante lo scontro e mentre viene curato racconta cosa è accaduto a Torana: una notte di due settimane prima il faraglione si è risvegliato ed ha attraversato Torana distruggendo tutto quello che ha incontrato. Dal presidio della Corporazione è stato attivato un macchinario che lo ha bloccato. La città è stata dichiarata insicura e la popolazione si è stabilita nella giungla dove lotta giorno per giorno per trovare di che sostentarsi. Qualcuno è rimasto in paese, mentre alcuni personaggi di rilievo si sono stanziati nella serra appena fuori Torana. I cavalcalupi hanno approfittato della situazione per attaccare gli accampamenti. Di Nico e la sua banda non sa nulla: Bastiano non vede tatuaggi dell’ancora che ha visto sugli sgherri che ha affrontato.
Forse a causa della figura volante che accompagna il gruppo, Diomira si accorge di sguardi ostili nei suoi confronti e ritiene che un sermone possa migliorare la situazione. Tuttavia un pescatore, tal Marcello Schiatta, si dimostra ostile e la accusa di aver portato sventura a Torana. Secondo la filosofia di Diomira “le fiammelle vanno spente subito per evitare che appicchino un incendio”, e intimorisce il pescatore facendo sfoggio di tutta la sua aura minacciosa.
Wotan si accorge che le risorse della zona sono quasi esaurite, e dà a Arkkon alcuni consigli di sopravvivenza. Diomira e Bastiano lasciano alcune delle loro razioni di cibo al campo.
Interrogata in merito, Yelena conferma che l’ing. Frontrogru aveva notato delle fluttuazioni di energia nel faraglione, poco prima della partenza del gruppo, e potrebbe aver preparato qualcosa per fronteggiare la minaccia.
Torana, sera 3° ahoer calante (6 ottobre)
Dopo aver superato un altro accampamento, più grosso del precedente ma nella stessa situazione, il gruppo arriva a Torana. Oltre al ciglio del dirupo, al centro della baia dove sorge Torana, nel buio si scorge un'enorme sagoma. Dal presidio della Corporazione irradia un debole fascio di luce violacea che arriva alla testa del gigante. In lontananza si sente uno strano ronzio.
La serra è ben più illuminata di come l'avevano vista l'ultima volta, ed il piazzale antistante è presidiato di guardie. Il primo soldato Tiralonga accoglie il gruppo e subito sono raggiunti da Lord Pendelton ed il professor Velkan della Corporazione. La discussione continua all’interno, dove però ci sono segni di tensione tra Diomira ed i due uomini. Sono accolti un una saletta interna dove li attendono anche la Baronessa Ellaria, la dottoressa Dimitrescu, la lettrice Qualhata ed il segretario Benson. Il capitano Shurmak è di ronda per carenza di personale.
Il prof. Velkan spiega che il gigante è stato immobilizzato grazie ad un dispositivo che ne assorbe l’energia, tuttavia non è possibile dissiparla abbastanza velocemente ed il rischio che si sovraccarichi aumenta ogni giorno. Non è certo che riesca a reggere prima dell'arrivo della Ithaqua, ma in ogni caso l'imbarcazione non sarà in grado di mettere in salvo tutti. Il sovraccarico del dispositivo potrebbe portare ad una potente deflagrazione in grado di distruggere gran parte della città. L'unica consolazione è che un'esplosione del genere probabilmente distruggerà anche il gigante - ma anche di questo non c'è garanzia. La teoria di Velkan è che, prima di essere immobilizzato, il gigante si stesse dirigendo verso la zona più popolosa di Torana. Occorre parlare con Frontrogru - che è al presidio - per capire se il raggio potrebbe avere effetti deleteri sulle persone o sull’arma inviataci dagli dei - così viene chiamata la donna fluttuante.
Fine sessantottesima puntata.
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