Belkar, 1° enhor crescente (26 marzo)
I passeggeri della Ithaqua sono scesi per passare la notte in locanda. Uno di loro, Alain Berset, ha accompagnato il povero Paski a curarsi dall'intossicazione. Il Palco 51 fa la conoscenza degli altri componenti dell’equipaggio: Arthem, un nordan, è il sottoufficiale terzo in comando della Ithaqua; Rajele dalla pelle azzurra e occhi gialli è un marinaio older; Il Ruvido è un marinaio corpulento scontroso e insolitamente silenzioso o forse muto.
Lo spettacolo viene eseguito per soli cinque spettatori ma con l’impegno di tutti è un grandissimo successo nonostante la leggerezza del testo.
Durante il rinfresco offerto dopo lo spettacolo si tenta di allacciare contatti con l’equipaggio e vengono raccolte altre informazioni. Rajele è stata allontanata dal suo villaggio per il colore insolito della sua pelle e il conte l’ha presa con se. La stiva è carica di reperti e animali strani provenienti dall’isola di Tiwia. L’ingegnere della nave è una corporativa e ha il compito di far funzionare la nave venduta al conte Divini.
Qualche mese prima un componente dell’equipaggio è stato scoperto fare il doppiogioco con una associazione criminale che spacciava stupefacenti.
Rollo si rivolge direttamente al conte che si rivela essere una immensa fonte di conoscenze e un ottimo divulgatore, per un ora e mezza parla di sé e della sua missione di portare la cultura nel mondo affascinandolo enormemente e facendogli desiderare di partire con la Ithaqua...
Dopo aver verificato la chiusura degli oblò e preparato dei segnalatori di movimento il gruppo si posiziona per la sorveglianza. Autolycus si riposa per essere svegliato all’occorrenza, Leucosia va di ronda, Belletto presidia il molo, Jean Jaques il ponte, mentre Klik e Azlyn si occupano di presidiare l'accesso alla stiva. Rollo pensa di impedire l’uso della gru della nave e si barrica nella stanza dei comandi, ma invece di tenere gli occhi puntati sulla grata della stiva trascrive tutte le parole del conte nel suo diario.
Belkar, notte del 1° enhor crescente (26 marzo)
Alle 23 circa una figura barcollante con qualcosa in entrambe le mani si avvicina alla nave. Belletto nel tentativo di nascondersi scivola in acqua... Risalito sul molo si accorge che la figura è Paski con due secchi di frattaglie puzzolenti: il cibo delle bestie della stiva. Belletto ispeziona il contenuto dei secchi prima di farlo passare, ma salito sulla nave incontra Leucosia che giustamente sospettosa gli impedisce di nutrire gli animali mandandolo a dormire. Se qualcuno si introducesse nella stiva per razziarla almeno rischierebbe di venire assalito dalle bestie affamate da tre giorni di digiuno.
Rollo viene mandato a chiamare per disquisire della questione e il piccolo regista decide di svegliare anche Autolycus e radunati gli altri fa loro un discorso motivazionale spiegando che:
La locuzione stare all’erta – o anche la semplice esclamazione all’erta! – alcuni ritengono nasca da una espressione del linguaggio militare che significava originariamente ‘stare su un’altura (per poter vedere in tempo l’arrivo dei nemici)’ e che poi ha acquisito il significato più generico di ‘stare attenti, vigili’. Si richiama il sostantivo erta che indica una salita con una forte pendenza, una costa scoscesa, o anche semplicemente un luogo in alto, un’altura. Occorre a questo punto fare alcune precisazioni sull’origine del sostantivo: come ha recentemente dimostrato da Toqueville (in “Lingua nostra” anno 78 dopo la rivelazione), l’espressione stare all’erta non indica esattamente lo ‘stare su un’erta’, ma lo ‘stare in posizione eretta’. Nel linguaggio militare l’espressione era usata in vari contesti, ma si è poi cristallizzata soprattutto nei richiami che si scambiano le sentinelle coi superiori come “All’erta!” – “All’erta sto!”: richiami che servono per verificare che la sentinella sia in piedi e non dorma. E infatti con il significato di ‘stare ben ritto in piedi’ l’espressione era in uso ben prima di entrare nel gergo militare. Quindi all’erta amici miei!
Detto questo ritorna a barricarsi nella sua postazione.
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