lunedì 19 febbraio 2024

Arrivano gli orsi-talpa

Portrait by tiago Oliveira

Centro di Torana, metà mattino del 3° tehner calante (7 ottobre)

Il gigantesco pugno si abbatte sul gruppo impegnato con i cavalcalupi. Wotan, Silvy e Rodrigo riescono fortunosamente ad evitare il peggio gettandosi di lato, pur non restando illesi. Bastiano non tenta nemmeno di schivarlo. A terra restano decine di cavalcalupi ridotti in poltiglia, e Bastiano viene dato per spacciato, ma in verità la conchiglia rinvenuta nella giungla lo ha reso temporaneamente incorporeo ed oltre ad essere illeso ha anche ridotto le distanze con il gruppo di Nico.

Sotto la pioggia battente Romilda attacca Aileen con un pugnale dalla lama trasparente, ma non sembra intenzionata ad infliggere danni seri: forse vuole solo che lasci la presa mentale su Unghanei. Risponde alla domanda di Diomira dicendo che l’isola le ha detto in sogno di impedire il ritorno della grande oscurità. Aileen torna sulle proprie decisioni e tenta di ritrarre i tentacoli, ma si accorge di non poterlo fare: il dio felino ha preso il sopravvento sulla sua volontà. Fortunatamente Diomira riesce dove la volontà di Aileen fallisce, e con un potere nega i tentacoli di oscurità. Unghanei, trattenuta solo da Lucinda, riesce lentamente a salire di quota.

Ungharaf, dopo aver abbattuto la mano a terra, effettua una spazzata moltiplicando la distruzione già causata e coinvolgendo ancora una volta Silvy.

Si ode un boato nella parete rocciosa alle spalle degli assalitori: una mezza dozzina di orsi talpa fuoriescono dalla parete, e immediatamente dopo dai varchi lasciati fuoriescono potenti getti d'acqua. Alcuni tra i cavalcalupi delle retrovie vengono travolti e spazzati via, e l'acqua allaga rapidamente le vie della città.

Silvy scocca una raffica di frecce verso Lucinda facendole perdere la concentrazione. Wotan e Rodrigo affiancano Bastiano, mentre i cavalcalupi arrivano a minacciare Aileen e Diomira. La sacerdotessa dopo aver ordinato a Nimrod di portare in salvo Romilda vola veloce come il fulmine verso Lucinda. Aileen resta sola, e utilizza i suoi poteri per alzarsi in volo e sparire in una nube di oscurità. I cavalcalupi tentano di colpirla con le loro frecce avvelenate, ma invano.

Oramai in corpo a corpo con la banda di Nico, Wotan viene colpito alla nuca e tramortito, Bastiano gli si para innanzi e per difenderlo rinuncia alla protezione dell’incorporeità.

Ungharaf solleva la mano per un secondo attacco. Unghanei, ormai libera, sale rapidamente di quota. Lucinda fatica a concentrarsi e l’acqua ostacola i movimenti rendendo tutto più difficile. Diomira attacca Lucinda dall'alto scagliando dardi magici esplosivi. La donna, colpita in pieno petto, viene sbalzata indietro di vari metri e resta a terra priva di sensi. Nico urla la sua rabbia verso la sacerdotessa  che vola ad oltre dieci metri sopra la sua testa. Mancando di un'arma a distanza soppesa brevemente la spada per poi scagliarla con violenza, colpendo il bersaglio. E' solo grazie ad una barriera magica che Diomira evita il peggio.

I cavalcalupi sono sempre più in difficoltà per via dell'allagamento, ed iniziano a diradarsi. Il combattimento tra il gruppo e la banda di Nico infuria, e presto alcuni uomini del malavitoso cadono a terra.

Quando Unghanei arriva di fronte al volto di Ungharaf, questo si apre rivelando una cavità al suo interno. Lei vi prende alloggio ed il volto si richiude. Per un attimo tutto sembra fermarsi.

Ebaroth si guarda intorno e vedendo che la situazione sta volgendo al peggio decide di darsela a gambe.

Nico, inferocito, pur essendo disarmato carica Wotan e lo colpisce violentemente saltandogli addosso.

Ungharaf inizia a sollevarsi da terra e acquista rapidamente velocità. In una manciata di secondi supera le barriere del cielo e brilla in un enorme globo luminoso.

I cavalcalupi, in grave difficoltà per l’acqua e per l’intervento di vari animali selvaggi, al verificarsi di questo evento sono definitivamente messi in rotta e scappano come possono.

Nico e Nicomo combattono spinti da una rabbia cieca fino alla morte. Lucinda è svenuta. Gli unici scagnozzi di Nico che riescono a fuggire sono Smeraldo, Songan e il pericoloso Ebaroth.

Oltre alle grida dei cavalcalupi in fuga resta il suono della pioggia battente.

Fine settantunesima puntata.



Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) tiago Oliveira

lunedì 29 gennaio 2024

La battaglia delle 5 fazioni

Nicomo and Ferro by Pavel Tomashevskiy

Centro di Torana, metà mattino del 3° tehner calante (7 ottobre)

Com’è possibile che il responsabile della sicurezza della corporazione sia stato sopraffatto dai cavalcalupi? Si chiedono i corporativi mentre corrono dentro nella speranza di riattivare il raggio. Sopraffatto o avrà tradito! Pensava causticamente Bastiano correndo con loro.

A raggio spento cala il silenzio e il cielo si copre di nubi scure, Diomira si alza in volo per controllare Ungharaf e tutti si tolgono da sotto, alcuni seguono i corporativi per dar loro manforte e ci si avvede che da nord sono in arrivo un gruppo di cavalcalupi seguiti da un gruppetto di uomini armati. Immaginando che si tratti della banda di Nico, Bastiano gli corre incontro a spada sguainata guadagnando una posizione più facilmente difendibile e comincia a falciare cavalcalupi che iniziano a tenersi a distanza dal guerriero furibondo e sanguinario. Giannunzio passa tra le gambe di Ungharaf che intanto inizia a scricchiolare e Silvy accende il suo arco che avvampa di fiamme. Diomira si prepara alla battaglia facendo un grande effetto scenico luminoso in cielo e Wotan sparisce pronto ad uscire dall’ombra per portare i suoi attacchi micidiali. Rodrigo vede che un gruppetto di umani sta facendo da scorta a Lucinda, riconosce Ebaroth, il Santo, Picozza e uno più grosso che sembra dare ordini forse Nico. 

Inizia a piovere e si sentono tuoni in lontananza, in cielo delle ombre che volano. Unghanei sorridendo inizia ad ascendere e Diomira evoca un gorilla di tre metri da lanciare nella mischia. Lucinda sta facendo qualcosa e dal centro della piazza escono dei tentacoli dei tentacoli di ombra (che ad occhi esperti sono differenti da quelli di Aileen) che afferrano Unghanei impedendole di alzarsi. 

Cavalcalupi continuano ad arrivare anche da altri lati e travolgono Rodrigo e Silvy. Rodrigo si fa strada menando fendenti ansioso di arrivare a tiro di lancia per abbattere Lucinda. Silvy disarciona un cavalcalupo e salta in groppa alla sua cavalcatura per raggiungere il gruppo di umani più velocemente.

Wotan cerca un punto sopraelevato e scocca frecce multiple ma Nico e gli altri si aspettavano l'attacco e il risultato è meno efficace del previsto. Ebaroth viene comunque ferito mentre il Santo e il Picozza sono fuori gioco.

Giannunzio vede volatili minacciosi intorno ad Ungharaf e non è chiaro da che parte stiano. Prende fuoco e corre verso la piazza. Nel far questo anche Silvy si incendia avendo più difficoltà a gestire la sua cavalcatura.

Nella mente di Aileen risuona la voce del dio felino che le intima di "prevalere" e di unirsi ad Ungharaf al posto diUnghanei. Non sa bene come reagire e tenta di visualizzare l’oscurità per accettarla… cade in trance e altri tentacoli di vuoto cingono l’essere volante stavolta trascinandola mezzo metro in giù e trasformando la sua espressione in panico incredulo.

Il gorilla si batte il petto e trotta verso gli umani e quando impatta sui cavalcalupi questi vengono sbalzati via dalle sue pesanti manate. Diomira si oppone ai secondi tentacoli, che sembrano i più forti, annullandoli.

Bastiano continua a correre ma come dal nulla compare un grosso energumeno che vuole fare i conti con lui per la morte di uno della sua banda. Bastiano vorrebbe raggiungere Lucinda ma scambia l’energumeno per Nico (che non ha mai visto) e accecato dall’ira si butta nello scontro. Il finto Nico che si chiama Nicomo lo colpisce e lo tiene a bada spingendolo indietro ogni volta, Bastiano è inoltre ostacolato dai colpi continui dell’orda dei cavalcalupi. 

Silvy sprona il suo lupo e riesce a raggiungere i compagni prendendo però qualche colpo.

Intanto un volatile si abbassa più degli altri e Unghanei con un urlo lo fa esplodere. In groppa aveva qualcuno che cade ai piedi di Diomira, sembra essere Romilda!

Wotan evoca uno sciame di insetti per intralciare le azioni del gruppetto di umani mentre Giannunzio inizia a far vorticare le macerie intorno a se portandosi al centro dello scontro e mantenendo più lontani i nemici impegnati a schivare sassate.

Nicomo decide di darsela a gambe dopo essere stato colpito da Rodrigo e appurato che Bastiano sta tornando alla carica per l’ennesima volta. Da dietro il gorilla arriva sbaragliando cavalcalupi e scavalca con un balzo i due guerrieri.

Diomira spezza gli altri tentacoli  e Unghanei inizia ad ascendere nuovamente. Aileen si avvede che Ungharaf sta caricando il suo pugno e decide di trattenerla nuovamente. Nel mentre Romilda si rialza e comunica a Diomira che ha fatto dei sogni e la donna delle tenebre (Lucinda) non deve unirsi al colosso.

Bastiano, Rodrigo e Silvy resistono alla nuova carica dei cavalcalupi. Bastiano sa cogliere l'attimo e riesce ad accorciare le distanze.

Nello stesso momento Ungharaf abbassa il maglio che si abbatte su...

Fine settantesima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Immagine (c) Pavel Tomashevskiy

lunedì 11 dicembre 2023

Campioni, armi e dèi

Destroyer Beam Mounted Weapon by Sherif Habashi

Torana, sera del 3° ahoer calante (6 ottobre)

Prima di riposare Bastiano cerca il capitano Shurmak per comunicarle che una volta sconfitto il colosso di Tiwia si sarebbe messo a sua completa disposizione. Il capitano accoglie le intenzioni di Bastiano con freddezza, probabilmente perché sfinita dalla dura giornata di lavoro.

Diomira diffonde la parola di Tiretsu-keru nell'accampamento, ma si rende conto che in molti le riservano un atteggiamento freddo quando non addirittura ostile: anche qui sembra aver attecchito la convinzione che l'attacco del colosso sia stata conseguenza dell'arrivo del culto nell'isola.

Silvy passa la sera a costruire archi e frecce da mettere a disposizione per difendersi dai cavalcalupi. Rodrigo scruta la città alla ricerca di segni di vita, e individua dei movimenti nei pressi delle case in costruzione (o meglio quello che ne resta dopo l'attacco del colosso).

Wotan si isola per pregare gli dèi della natura. Lo fa con tale trasporto che cade in trance e percepisce la volontà dell'isola ad aiutarlo, pur essendo ferita. Questa zona del bosco è come una ferita aperta che non riesce a rimarginarsi, probabilmente a causa dello sfruttamento intenso da parte dei Toranesi.

Per la prima volta dopo molti giorni il gruppo si concede una notte di sonno senza doversi preoccupare di dover stabilire turni di guardia.

Torana, mattino del 3° tehner calante (7 ottobre)

Al risveglio ci si rende conto dell’immensità di Ungharaf: circa duecento metri di altezza, un nemico contro cui nulla possono fare gli uomini. L’unica possibilità è che la creatura volante sia in grado di neutralizzarlo.

Diomira si propone di prestare soccorso ai feriti ed ai bisognosi, ma scopre che c'è una bella ragazza dai capelli neri ad aver assunto il ruolo di cerusico e farmacista. Si risolve allora di aiutare nella preparazione del primo pasto della giornata.

Un paesano ferma il gruppo intenzionato a scendere a Torana chiedendo i loro nomi: è una procedura stabilita dal primo soldato Tiralonga per conoscere le possibili vittime nel caso in città avvengano incidenti. In quell'occasione Skidso si ricorda che la "creatura volante" secondo la cultura dei cavalcalupi viene chiamata Unghanei.

Centro di Torana, metà mattino del 3° tehner calante (7 ottobre)

Arrivati in piazza ci si rende conto della distruzione: crateri e case crollate ovunque. L’emporio, la mensa e l’oppieria sono stati completamente distrutti, l'edificio del fabbro e la chiesa solo parzialmente danneggiati. La serratura della stanza di Bastiano è stata forzata e le sue armi rubate.

Wotan corre alla fattoria per accertarsi delle condizioni del maiale ipertrofico, e quello che trova non è un bello spettacolo: il suo arrivo mette in fuga dozzine di gabbiani che stavano pasteggiando con i resti dell'enorme carcassa.

Bastiano e Rodrigo, decisi a saldare i conti con Nico, cercano segni di vita nei pressi dell'oppieria, ma falliscono nei loro intenti e dopo poco non resta loro che riunirsi al resto del gruppo.

Diomira e Aileen esaminano Ungharaf da vicino. Non sembra essere un naga, ed anzi nel corpo di pietra sembrano essere incastonati minuscoli cristalli che si illuminano debolmente di azzurro all’avvicinarsi di Diomira. Pare che a farli reagire sia la chiave che la prima sacerdotessa porta con sé, e quindi sono probabilmente dello stesso materiale della cometa. Aileen cerca indizi su come neutralizzarlo ma senza successo, tuttavia sente agitarsi dentro di sé la presenza del dio felino, probabilmente pronto a scontrarsi col gigante. La natura, il dio felino e Unghanei sembrano essersi schierati contro il distruttore ma non è ben chiaro chi siano i loro campioni.

Il gruppo accede alla Corporazione liberamente, tuttavia Weng-Xi, l'addetto alla sicurezza, appare loro vicino ricordando che Aileen non dovrebbe essere in città.

Trovano il prof. Wallenban e l'ing. Frontogru alle prese con un macchinario. L'ingegnere sottolinea con un tono preoccupato quanto poco sia opportuna la presenza di Aileen in città. Wallenban fa da mediatore e dice che ora che è qui non sarebbe educato farla allontanare, anche perché non è stata notata alcuna interferenza, ma l'ingegnere lo corregge dicendo che ci sono state eccome, e proprio dalla sera precedente quando il gruppo è arrivato a Torana. Yelena ammette di essersi dimenticata e chiede scusa per la sua mancanza di professionalità.

L'ing. Frontogru spiega che il macchinario emette un raggio in grado di assorbire l'energia del colosso, ma egli ne genera molto più del previsto, tanto che non è possibile dissiparla tutta ed entro pochi giorni il macchinario rischia di esplodere. Non è possibile spostarlo in quanto costruito in tutta fretta su una torretta fissa. Spegnere momentaneamente il raggio - magari per far dissipare parte dell'energia accumulata - si rivela essere troppo pericoloso in quanto se Ungharaf dovesse spostarsi fuori dalla portata di tiro del macchinario sarebbe impossibile immobilizzarlo nuovamente.

Diomira parla di Unghanei, che è rimasta ferma ai margini della piazza della città. I due corporativi accompagnano il gruppo per vederla da vicino ed analizzarla. Mentre Wallenban fa domande sul comportamento di Unghanei, dal presidio arriva l'acuto suono di un allarme, e dopo pochi istanti il ronzìo ed il raggio si interrompono bruscamente. Pare che i cavalcalupi che nei giorni precedenti hanno tentato inutilmente di attaccare il presidio siano riusciti in qualche modo a penetrare e fermare il macchinario.

Più in alto, tetri scricchiolii di roccia preannunciano il risveglio di Ungharaf...

Fine sessantanovesima puntata.




Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Sherif Habashi for Microsoft


lunedì 27 novembre 2023

Il risveglio del gigante

DAREV JUNGBAU by Ricardo Padierne Silvera for SIXMOREVODKA STUDIO

Giungla di Tiwia, 3° ahoer calante (6 ottobre)

Lungo il sentiero per Torana vengono trovate ed evitate altre trappole senza troppi problemi, finché Bastiano e Rodrigo si accorgono che più avanti è in corso una schermaglia, probabilmente tra cavalcalupi ed umani. I primi guizzano ai margini del bosco scagliando piccole frecce avvelenate a quello che sembra un accampamento. I difensori impugnano armi di fortuna e stanno avendo la peggio: quando tentano di attaccare un cavalcalupo questo fugge via mentre gli altri se ne approfittano per scagliare frecce.

Dopo essersi avvicinati quanto basta Diomira apre un portale direttamente alle spalle del capo degli assalitori. Wotan sparisce nella giungla mentre Rodrigo e Bastiano si apprestano ad attraversare il portale. Il capotribù si accorge del portale e fa per muoversi verso Diomira, ma Aileen con uno sguardo ed una frase instilla un pensiero terribile nella sua mente facendolo urlare di dolore. Rodrigo se ne approfitta per ferirlo in modo doloroso. In quel momento la cavalcatura si frappone il cavalcalupi, ed azzanna le caviglie del Ferretti. La creatura sbarra la strada anche a Bastiano, che però impugna la spada a due mani e con tutta la furia uccide prima lui e poi il suo padrone.

Diomira tenta di disarcionare un altro assalitore, ma riesce solo ad attirare l’attenzione su di sé. Rodrigo lo carica, costringendolo a focalizzarsi su di lui. Wotan usa i suoi semi infuocati per attaccare quattro cavalcalupi: sottili strisce di fuoco tracciano archi nel cielo e concludono la parabola addosso agli avversari che avvampano. Fuggono, ma le fiamme li divorano in pochi secondi. L'attacco si interrompe, e solo uno degli assalitori riesce a mettersi in fuga.

Bastiano immediatamente fruga i caduti per recuperare armi e frecce da passare ai coloni per difendersi. Nell'accampamento ci sono alcuni volti noti, tra cui Arkkon. E' stato ferito durante lo scontro e mentre viene curato racconta cosa è accaduto a Torana: una notte di due settimane prima il faraglione si è risvegliato ed ha attraversato Torana distruggendo tutto quello che ha incontrato. Dal presidio della Corporazione è stato attivato un macchinario che lo ha bloccato. La città è stata dichiarata insicura e la popolazione si è stabilita nella giungla dove lotta giorno per giorno per trovare di che sostentarsi. Qualcuno è rimasto in paese, mentre alcuni personaggi di rilievo si sono stanziati nella serra appena fuori Torana. I cavalcalupi hanno approfittato della situazione per attaccare gli accampamenti. Di Nico e la sua banda non sa nulla: Bastiano non vede tatuaggi dell’ancora che ha visto sugli sgherri che ha affrontato.

Forse a causa della figura volante che accompagna il gruppo, Diomira si accorge di sguardi ostili nei suoi confronti e ritiene che un sermone possa migliorare la situazione. Tuttavia un pescatore, tal Marcello Schiatta, si dimostra ostile e la accusa di aver portato sventura a Torana. Secondo la filosofia di Diomira “le fiammelle vanno spente subito per evitare che appicchino un incendio”, e intimorisce il pescatore facendo sfoggio di tutta la sua aura minacciosa.

Wotan si accorge che le risorse della zona sono quasi esaurite, e dà a Arkkon alcuni consigli di sopravvivenza. Diomira e Bastiano lasciano alcune delle loro razioni di cibo al campo.

Interrogata in merito, Yelena conferma che l’ing. Frontrogru aveva notato delle fluttuazioni di energia nel faraglione, poco prima della partenza del gruppo, e potrebbe aver preparato qualcosa per fronteggiare la minaccia.

Torana, sera 3° ahoer calante (6 ottobre)

Dopo aver superato un altro accampamento, più grosso del precedente ma nella stessa situazione, il gruppo arriva a Torana. Oltre al ciglio del dirupo, al centro della baia dove sorge Torana, nel buio si scorge un'enorme sagoma. Dal presidio della Corporazione irradia un debole fascio di luce violacea che arriva alla testa del gigante. In lontananza si sente uno strano ronzio.

La serra è ben più illuminata di come l'avevano vista l'ultima volta, ed il piazzale antistante è presidiato di guardie. Il primo soldato Tiralonga accoglie il gruppo e subito sono raggiunti da Lord Pendelton ed il professor Velkan della Corporazione. La discussione continua all’interno, dove però ci sono segni di tensione tra Diomira ed i due uomini. Sono accolti un una saletta interna dove li attendono anche la Baronessa Ellaria, la dottoressa Dimitrescu, la lettrice Qualhata ed il segretario Benson. Il capitano Shurmak è di ronda per carenza di personale.

Il prof. Velkan spiega che il gigante è stato immobilizzato grazie ad un dispositivo che ne assorbe l’energia, tuttavia non è possibile dissiparla abbastanza velocemente ed il rischio che si sovraccarichi aumenta ogni giorno. Non è certo che riesca a reggere prima dell'arrivo della Ithaqua, ma in ogni caso l'imbarcazione non sarà in grado di mettere in salvo tutti. Il sovraccarico del dispositivo potrebbe portare ad una potente deflagrazione in grado di distruggere gran parte della città. L'unica consolazione è che un'esplosione del genere probabilmente distruggerà anche il gigante - ma anche di questo non c'è garanzia. La teoria di Velkan è che, prima di essere immobilizzato, il gigante si stesse dirigendo verso la zona più popolosa di Torana. Occorre parlare con Frontrogru - che è al presidio - per capire se il raggio potrebbe avere effetti deleteri sulle persone o sull’arma inviataci dagli dei - così viene chiamata la donna fluttuante.

Fine sessantottesima puntata.



Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus

lunedì 20 novembre 2023

L’ultima notte prima del destino

Ancient Goddess by Jakub Kuzma

Giungla di Tiwia, mattino del 3° sener calante (4 ottobre)

La torcia guida il gruppo in modo da aggirare ogni ostacolo, ed il viaggio procede molto rapidamente, tanto da raggiungere già nel primo giorno la sponda del lago più vicina a Torana.

La torcia non sembra più sotto il controllo di Diomira: passate oltre 24 ore la sua luminosità non si attenua come avrebbe dovuto.

Giungla di Tiwia, pomeriggio del 3° nehener calante (5 ottobre)

Mentre Bastiano sfrutta tutte le pause per istruire Wotan nell’uso della lancia, Rodrigo è di cattivo umore a causa di piccole sfortune come il cucchiaio che scivola nella zuppa, il bicchiere che si rovescia quando posato, ecc.

Le piccole sfortune aumentano di intensità, ed inizia ad essere chiaro che non si tratta di un caso. Giunti nei pressi della Grotta del Naga (ormai crollata) Diomira riesce a percepire una presenza estranea nell’accampamento. Dopo alcuni rituali la Prima Messaggera stabilisce che le cause della sfortuna sono da attribuire da un naga che in qualche modo è legato alla maschera. Dice trattarsi di un naga selvaggio, ed essendo incontrollato è troppo pericoloso per essere lasciato libero di fare danni. Secondo Bastiano distruggere lo spirito rappresenterebbe un eccesso di legittima difesa, ma nonostante le sue rimostranze il naga viene esorcizzato prima che possa arrecare danni seri a Rodrigo o al gruppo. Mentre scompare in un urlo di angoscia per un attimo se ne scorge la sagoma, ed in base al vestiario si suppone essere un antico abitante del luogo.

Forse l’uso della maschera ha come effetto collaterale l'attirare ogni spirito malevolo nelle vicinanze. Usarla nuovamente non sarà un'azione da prendere alla leggera.

Wotan, che parla per (e con) la terra, capisce che dopo il loro ultimo passaggio due gruppi di umanoidi sono stati in quel luogo. Bastiano verifica le sue affermazioni e riesce a trovare tracce non fresche del passaggio di cavalcalupi.

Diomira usa uno dei suoi poteri naga per osservare un luogo lontano e si concentra sulla La Solitaria, la locanda di Torana, per avere notizie dal paese. La locanda è vuota e sembra abbandonata. Da fuori l'unico suono che arriva è un misterioso ronzio.

In molti ritengono quella l'ultima notte prima del sempre più probabile scontro con Ungaraf, e si addormentano a fatica.

Giungla di Tiwia, 3° ahoer calante (6 ottobre)

L’indomani mattina Diomira tenta di osservare nuovamente Torana, stavolta dal porto. Qualcosa va storto e quella che appare una scena del tutto normale si rivela essere una sua memoria e non l'effettiva osservazione degli eventi.

Ci si affretta dunque in direzione del paese. Lungo il tragitto Wotan e Silvy si imbattono in un cadavere umano colpito dalle frecce nere del cavalcalupi. In un momento di distrazione Silvy fa scattare una trappola e cade in una stretta buca. Non è molto profonda ma è irta di spuntoni e sul fondo qualcosa della consistenza del fango le intrappola i piedi. Viene estratta a fatica e curata dall'infezione causata dalla "melma". Non solo nessuno riesce a riconoscere l’uomo, ma Carenna resta ferita nel tentativo graffiandosi con una punta di freccia avvelenata.

Dopo aver prestato i primi soccorsi ed essendo ormai a soli 20 km dalla città, Diomira manda in volo Nimrod per accertarsi delle condizioni di Torana. Non c’è fumo, quindi nessun incendio ma anche nessuna attività umana. Inoltre sembra che il faraglione non ci sia più... Ungaraf deve essersi già svegliato.

Fine sessantasettesima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Jakub Kuzma

lunedì 13 novembre 2023

Dove tira il vento

Bartula by Bobby Rebholz

Tempio del guado, mattino del 3° sener calante (4 ottobre)

L'enorme cavalcatura non arresta la sua carica, e nel raggiungere Wotan travolge anche Diomira. Entrambi sono sbalzati lontano dall’urto.

Grimock estrae da sotto l’armatura un ossicino con venature dorate, e quando lo spezza tra le dita le sue ferite iniziano a rimarginare. Nel frattempo pronuncia parole arcane che Aileen riesce ad interpretare come l'invocazione di qualcosa chiamato Bartula. Al centro di un vicino acquitrino viene partorita dalla terra un'enorme, orribile creatura di tre metri dalle zampe filiformi.

Rodrigo sfrutta il vantaggio dell'invisibilità per colpire profondamente Grimock, che tossisce sangue. Wotan si rialza e si prepara a difendersi imbracciando il suo scudo di quercia. Bastiano approfitta della distrazione di Grimock, causata dal dolore, per assestargli il colpo fatale... il gigante sta quasi per crollare addosso al combattente, ma fortunatamente si schianta a terra dall'altra parte. I nastri d'ombra evocati da Aileen non sono abbastanza per trattenere Bartula, che compie un balzo altissimo per piombare su Wotan tentando di colpirlo con i tentacoli. La cavalcatura, impazzita di rabbia per la morte del suo cavaliere, cerca di calpestare Rodrigo e Bastiano. Rodrigo per sottrarsi agli zoccoli tenta di saltare in groppa all’animale, ma viene sbalzato di lato. Bastiano affonda la lama e ancora una volta uccide l'avversario, per poi accorciare le distanze con Bartula. 

Diomira adopera un'esplosione concussiva per ferire l’insettoide e spingerlo indietro di tre metri. Aileen riesce ad incantare Bartula, che resta immobile il tempo necessario agli altri di avvicinarsi. Il cielo si oscura, e qualche fenomeno meteorologico sembra si stia avvicinando rapidamente da ovest. Bastiano non ci bada troppo ed infligge il colpo decisivo alla creatura.

Sul campo di battaglia torna la calma. Nei dieci minuti seguenti Aileen perquisisce il corpo di Grimock e rinviene un altro ossicino venato d'oro. Bastiano raccoglie invece l'arma: troppo scomoda per essere usata, probabilmente può essere venduta a buon prezzo.

Wotan analizza la creatura, che sembra uno dei lupi dei cavalcalupi ingrandito e mutato. Sospetta che uno dei componenti che ha contribuito a questa mutazione sia una delle erbe che hanno fatto crescere a dismisura il maiale a Torana. Silvy concorda, e per precauzione decide di sventrare la bestia per prelevare quello che ha nello stomaco.

Ma ai margini della radura, nel più completo silenzio, da altrettanti acquitrini sorgono altre tre Bartula.

Nel momento in cui il gruppo si accorge delle creature un boom sonico assorda tutti: ciò che l'ha causato sta fluttuando a una decina di metri sopra il centro della radura. E' una figura femminile che subito ricorda quella dei graffiti. E' silenziosa ed impassibile a quanto sta per accadere più in basso.

Aileen non perde tempo e usa nuovamente i suoi nastri di vuoto per intrecciare una delle tre creature, ma le altre due piombano addosso alla whirn e a Rodrigo, agitando i propri tentacoli.

Diomira attacca la creatura piombata su Aileen, ma la ragazza si lancia in difesa della Bartula subendo i danni a posto suo. Con orrore la whirn si rende conto che, pur mantenendo la propria coscienza, il tocco dei tentacoli l'ha resa una marionetta senza il controllo del suo corpo.

Bastiano per evitare di colpire Aileen scatta verso l'unica creatura disimpegnata, quella intrecciata dai nastri di vuoto. Giunto a contatto la colpisce ferocemente spezzando una delle sue lunghe zampe.

Rodrigo impone la sua volontà di ferro su quella della Bartula, e in risposta al tentativo di controllo afferra rabbiosamente uno dei tentacoli e lo strappa con brutalità.

Wotan lancia uno dei suoi semi incandescenti e colpisce la Bartula che ghermiva Aileen, liberandola dal suo controllo.

La figura femminile, mantenendo il suo atteggiamento impassibile, spalanca la bocca ed emette un grido di potenza inaudita, tale da far incendiare l'aria. Le tre Bartula sono centrate dalla potenza del grido e vengono vaporizzate. La compagnia invece, a parte un fastidioso acufene che li accompagnerà per giorni, è illesa.

La figura scende fino ad un metro dal suolo. Non risponde a nessuna delle domande, ed anzi sembra notare solo l'esistenza delle armi degli eroi - in particolare la torcia.

Potrebbe essere stata mandata dal cielo a cavallo della stella cadente per seguire gli eroi e distruggere Ungaraf. All’accensione della torcia la sera prima è stata richiamata dal punto di impatto della stella fino al teatro dello scontro. La fiamma brucia in direzione di Torana a dispetto delle correnti, il che fa supporre di dover affrettarsi in quella direzione per lo scontro finale col distruttore.

Aileen consultando i suoi libri stabilisce che la creatura non è di questo modo. Non si tratta di un naga, una divinità o un essere umano. Diomira è a conoscenza di alcuni artefatti piovuti dal cielo - come per esempio uno scudo in possesso dei brone realizzato in un materiale sconosciuto e pressoché indistruttibile.

Il gruppo si incammina verso Torana seguito a poca distanza dalla figura volante. Probabilmente quando la torcia si spegnerà - verso sera - tornerà al punto di schianto della cometa e bisognerà calcolare bene quando richiamarla in modo da averla al proprio fianco nello scontro col potente Ungaraf. Fortunatamente uno dei poteri della torcia permette di effettuare viaggi nelle terre selvagge nel minor tempo possibile.

Fine sessantaseiesima puntata.



Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Bobby Rebholz

lunedì 30 ottobre 2023

Prede

Grimock (Bone Crusher by Michał Przybiński)

Tempio del guado, mattino del 3° sener calante (4 ottobre)

La sera prima, su richiesta di Rodrigo, Diomira esamina la “maschera del morto”. Si tratta di un potente artefatto che permette di rivolgere ai trapassati una domanda sul luogo dove si passa la notte. Una volta ottenuta la risposta la maschera dovrebbe staccarsi dal volto. Le informazioni sono accompagnate da un monito di Diomira: “il rapporto con i morti porta un grave fardello”…

E' così che durante la notte nei suoi sogni Rodrigo incontra Azibar, spirito del luogo. Gli chiede se nel tempio ci sono ricchezze non ancora rinvenute, e viene a sapere che tale Sartudef ha una "sepoltura opulenta". Per ottenere tale tesoro occorrerebbe violare dei sepolcri. Non che sia un problema in sé, ma dover ridiscendere nel cuore del tempio fa desistere il Ferretti dai suoi intenti.

Il mattino si discute il da farsi. Si tenta di far reagire le tre chiavi con le armi seguendo una intuizione sbagliata di Bastiano. Quel che ne risulta è che le chiavi sembrano comportarsi solo come deboli rilevatori di magia.

Wotan si trasforma ancora una volta in pantera, e fondendosi con le ombre della foresta riesce ad avvicinarsi abbastanza da capire la sua posizione. Il nemico, un enorme umanoide molto muscoloso, li attende in una piccola radura artificiale, creata abbattendo alcuni alberi. Si tratta di un punto strategico  che gli permette di tener d'occhio l'unica possibile zona di passaggio del gruppo. Grimock è intento a divorare un cervo intero, e non sembra aver notato Wotan. Ha con sé una lunga e robusta lancia, il cui manico sembra una betulla sfrondata, oltre ad una specie di grossa piccozza d'osso. La sua cavalcatura è veramente enorme e piena di speroni ossei pericolosi. Dalle dimensioni sembrano un gigante che cavalca un ippopotamo.

Si valuta l'idea di proseguire il viaggio verso il punto di impatto della cometa, forse più per il fatto che Grimock si trova fra il gruppo e Torana. Tuttavia l'opzione non presenta particolari vantaggi tattici: il terreno è svantaggioso per il gruppo, e Grimock può comunque raggiungerli ed attaccarli. Si decide di trasformare il cacciatore in preda: il piano consiste nell’avvicinarsi furtivamente con formazione a mezzaluna; i più furtivi ai bordi e Bastiano al centro a fare da esca. Giunti a distanza di ingaggio, mentre Bastiano si lancia in un corpo a corpo Rodrigo tenta di sottrargli l'arma - come ha già fatto con  Lucinda - e gli altri lo accerchiano.

Giungla di Tiwia, metà mattino del 3° sener calante (4 ottobre)

Le aspettative vengono disattese quando Giannunzio e Diomira si fanno scoprire prematuramente. Grimock con una accelerazione impressionante raggiunge Diomira e la schianta a terra, ferendola gravemente. La cavalcatura spunta da sinistra caricando a testa bassa Giannunzio. Il nordan viene mancato, meno fortunati sono Rodrigo e Yelena che erano a poca distanza. Bastiano sbuca dal sottobosco e colpisce violentemente la bestia. Wotan e Silvy combattono in piena sintonia, ma è il westan che sfrutta meglio la sua posizione e, non visto, colpisce sia la bestia sia Grimock con spietata precisione: la bestia resta accecata da un occhio, il gigante subisce una grave ferita.

Rodrigo si muove alle sue spalle per assestare il colpo finale, ma...

Fine sessantacinquesima puntata.



Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Michał Przybiński