giovedì 11 luglio 2019

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #1


[In giro per Lisalania, sia nelle locande, nelle botteghe o attaccati dallo sterco alle suole delle scarpe, è possibile trovare degli opuscoli redatti dall'entourage di Diogenes von Matterhorn che ne narrano le gesta ed il pensiero. All'inizio di ogni sessione i nostri eroi trovano uno di questi opuscoli. Ritengo sia cosa gradita al nostro spettabile pubblico condividerne i contenuti - N.d.GM]

In quel tempo, Diogenes era solito frequentare un’osteria nei quartieri poveri, ben nota perché frequentata da borseggiatori, tagliagole e simili figure ai margini della società. Diogenes amava offrire loro da bere, ascoltare le loro storie, capire come avessero potuto scegliere una vita ricca di pericoli ed incertezze come la loro. Offriva da bere a molti e in molti lo amavano e lo ascoltavano mentre li incitava a migliorare le proprie condizioni. Ne usciva sempre ubriaco all’alba e ritornava verso la sua dimora barcollando tra coloro che iniziavano i lavori di giornata nei quartieri più ricchi della città. Una di quelle mattine, un nobile molto noto per le sue idee tradizionaliste, repressive e violente anche nei confronti dei suoi servitori lo fermò e lo apostrofò così “Io ti conosco, tu sei l’istitutore dei Von Matterhorn, e di nuovo torni da quel covo di criminali che puzza come una latrina. Perché non smetti di frequentarla facendo così un favore a te al tuo Signore?”
Diogenes allora guardò il nobile, fece un profondo inchino togliendosi il cappello e rispose “Mio Signore, anche voi entrate almeno una volta al giorno in una latrina per i vostri bisogni. Dunque, perché io no?”
Si rimise il cappello e barcollando si diresse di nuovo verso casa, tra le risate dei presenti e la rabbia malcelata del nobile.

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