Presidio della corporazione, mattina del del 4° Sener crescente (12 aprile)
Diogenes cerca Galaele in corporazione per interrogarlo. Il sopravvissuto è distrutto moralmente perché il suo socio in affari era evidentemente qualcosa di più. Tre anni prima si erano messi in affari con l’idea di vendere le pelli anche di altri cacciatori e le cose stavano andando bene. Tre giorni prima lui e Raro erano partiti tardi e si erano fermati per strada accampandosi vicini a Coppetti, ridente paesotto dove si producono pare delle (buone? Bah) brocche. Nella notte sono stati disturbati da quelli che pensava fossero cani con la rogna anche se ripensandoci non aveva visto pellicce, Raro era stato morso ed il giorno dopo era morto [In verità Raro è morto la sera prima, dopo 2 giorni dal morso - N.d.DM]. Galaele si offre di accompagnare il gruppo per ottenere vendetta. Il suo medico curante, il solito dott. Partaker, dopo una imbarazzante discussione sull’inutilità della filosofia a cui fortunatamente per Diogenes nessuno ha assistito, conferma che Galaele ha il sangue pulito altrimenti “avrebbero già soppresso ja!”... L’infezione!Le bestie chiamate impropriamente palla zampa sono Sanguisughe di Bugat e Partaker pagherebbe bene per un esemplare vivo così da trovare un vaccino e scongiurare l’epidemia. Il puro e inesperto Diogenes incautamente chiede consiglio al medico su come catturare la sanguisuga visto che quella morta ha fruttato ben 1500 drog:
“Mette lui dentro sacco no? Oppure tu... fa mordere! O fa mordere uno ke non ti sta simpatico ja!”
Il resto del gruppo coperto di sangue e merda porta i due cadaveri dei mostri sanguinanti avvolti in sacchi e coperte alla corporazione sperando in una buona taglia. Chiaramente non vengono fatti entrare per scongiurare una pericolosa contaminazione dell’ultimo baluardo della medicina dei territori occupati. Mentre attendono notizie all’esterno esce Diogenes contando un sacchetto di monete. Spartite le poche monete e consegnati i due esemplari peraltro di poco conto essendo conosciuti col nome di “mangiaratti”, ci si prepara per l’imminente spedizione.
Lisalania, mezzogiorno del del 4° Sener crescente (12 aprile)
Il capitano della guardia cittadina viene informato e Diogenes non riesce a fare rifornimenti perché il suo signore ha chiuso definitivamente il suo credito. Tutti gli altri si lavano e l’appuntamento viene spostato all’indomani mattina. L’erborista guardone prova a buttare fuori casa Rayanna e Myristica la quale perderebbe anche lavoro e copertura, ma lei non si da per vinta e letteralmente terrorizza il povero vecchio con la minaccia di denunciarlo ai moralizzatori zeloti e offrendogli la sua “protezione”... così per essere tranquillo di non avere una tisana avvelenata...A casa sua Fioravante assiste ad una specie di intimidazione ai danni del padre, sembra che la resistenza voglia convincerlo a vendere agli auran merce contraffatta per finanziare un progetto.
Lisalania, mattino del del 4° Nehener crescente (13 aprile)
Al mattino dopo mentre il gruppo sta per partire dopo aver recuperato il carro di Galaele preso in custodia da Carenna de I Cinque Coltelli, due zeloti e il loro capo in persona Kenelose al Rajal chiedono della locandiera e la ragazza viene portata via per una “colazione” con la sacerdotessa Hessefa nal Barim. Grande preoccupazione di tutti essendo la sacerdossa di Kessef “estirpatore dell’immoralità” [il titolo è riferito al dio Kessef, non alla sacerdotessa - N.d.DM]; non potendo fare nulla parte la spedizione in carro per Coppetti.Verso Coppetti, mezzogiorno del del 4° Nehener crescente (13 aprile)
Dopo tre ore di viaggio viene raggiunto l’accampamento teatro dell’aggressione dei “cani rognosi”. Fioravante seguendo abilmente le tracce porta suo malgrado il gruppo in un’imboscata, quelli che sembrano tronchi d’albero piombare sul gruppo sono in realtà un’unica entità mostruosa e gigante di legno. L’agguato viene schivato all’ultimo istante da Myristica che non è così fortunata al secondo attacco venendo quasi inghiottita.A questo punto Piotr con un sapiente colpo e un pizzico di fortuna riesce a far sputare la sua compagna dal tronco gigante e Ulfriss sferra un poderoso colpo rendendosi conto della durezza della corteccia. Si susseguono colpi spaventosamente potenti dei guerrieri del gruppo incitati dal solito Diogenes e attacchi col fuoco particolarmente dannoso per delle creature legnose fino a che il mostro stramazza al suolo colpito dalla prima freccia a segno di Myristica...
“Se questa è giustizia! Vorrei un’altra occasione” pensa Piotr quando da un altro punto della foresta esce una creatura gemella della prima...
Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) anndr
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