lunedì 8 marzo 2021

[RdL] Il colosso di Tiwia

Yelena Zanoch-Redwine (Light Study #027 by Razaras)

Torana, sera dell’8° ahoer pieno (11 agosto)

Wotan racconta a tutti della scoperta del faraglione ed è molto preoccupato, Diomira sa di alcune storie di divinità divenute pietra ma questo non sembra essere il caso. Dai racconti del nonno di Bastiano potrebbe essere un colosso di pietra costruito dai brone oppure semplicemente una statua enorme costruita dall’uomo (ma da chi visto che l’isola risulta disabitata?). Il che potrebbe essere una grande scoperta. Sarebbe utile avvicinarsi al faraglione per capire se è stato costruito dall’uomo oppure è naturale e comunque informare Yelena della cosa.

Giannunzio nella notte sente una puntura dolorosa ad un piede, con un grugnito si alza e scopre alcuni scorpioni che camminano nel letto... non sembra sia stata iniettata una dose pericolosa di veleno, ma il dolore è piuttosto forte. Nel cercare indizi di qualcuno che possa avere attentato alla vita di Giannunzio anche Wotan viene ferito da un altro scorpione. Anche in questo caso la puntura non desta preoccupazione.

Torana, mattino dell’8° tehner pieno (12 agosto)

Dopo colazione Bastiano decide di andare a prendere Xatar Irsir per assicurarsi che partecipi alla funzione in onore del fratello. Xatar ancora dorme al dormitorio, e dal puzzo di alcol è chiaro come abbia concluso la serata precedente. Segue Diomira, Wotan e Bastiano al luogo designato per la funzione religiosa. Anche Alona Ulrich segue la funzione. Usa un potere magico per creare un gioco di luci e con l’aiuto del suo falco Diomira ottiene un bell’effetto scenografico molto luminoso. Xatar trae molto beneficio dalla funzione sentendo più vicino l’anima del suo fratello caduto.

Alona parla con Xatar, è anche lei a contratto, è molto schiva e ancora non ha mai parlato con nessuno degli altri. Wotan ammira affascinato lo splendido esemplare di falco di Diomira: Nimrod è il suo compagno e spirito guida.

Yelena informata del faraglione a forma di statua è molto interessata e vuole compiere dei prelievi. Con una piccola imbarcazione i quattro raggiungono i faraglioni. Yelena con un martelletto preleva della roccia, Nimrod viene inviato in esplorazione mentre Wotan e Bastiano scalano la parete rocciosa aiutati da corde e chiodi da rocciatori. Trovano principalmente cespugli, alberi e tracce di uccelli, ma Bastiano nota la parte frontale liscia e priva di vegetazione. Da vicino sembra sia stata levigata in tempi poco recenti. Arrivati in cima (Wotan scala come un ragno…) si osserva che la statua è girata verso nord ovest, in lontananza si vede quasi solo terreno e giungla, a ovest una zona collinosa e a nord il mare e ad ovest sud-ovest forse uno specchio d’acqua.

Di punto in bianco il cielo si oscura e comincia a piovere a dirotto. Yelena sposta la barca per evitare di schiantarsi contro le rocce e Diomira manda tramite Nimrod, un messaggio per rassicurare gli scalatori che sarebbero stati recuperati quando il tempo fosse migliorato. Le onde sbalzano Diomira fuori bordo e si aggrappa al galleggiante che le era stato dato per precauzione. Pur non muovendosi Bastiano scivola sulla roccia bagnata e per un soffio non finisce di sotto rimanendo appeso precariamente ad una corda a 40 metri di altezza... a forza di braccia e aiutato da Wotan riesce a trarsi in salvo. Baciando la roccia ha una sorta di visione fugace: vede per un istante che sta camminando fra cespugli ed erba alta che arriva alle ginocchia, ma in realtà sono alberi... Bastiano prende la testa tra le mani sconvolto dalla visione rammentando i racconti di guerra del nonno e attende che spiova o che venga tratto in salvo.

Torana, mezzogiorno dell’8° tehner pieno (12 agosto)

Finito il lavoro intanto gli altri si ritrovano in taverna per asciugarsi la temporale improvviso che li ha colti impreparati. Alona si spoglia per asciugarsi mentre Rodrigo e Giannunzio si danno di gomito. I tre fanno conoscenza. E’ una erborista ed è interessata alla spedizione nell’entroterra e si aggiungerà al gruppo molto probabilmente.

Di colpo la porta si spalanca ed entrano Yelena e Diomira portando notizia del problema al faraglione.

Alona viene presentata a Yelena come utile aggiunta alla spedizione.

Yelena dice che queste piogge torrenziali possono durare da pochi minuti ad una settimana. Fortunatamente in questo caso smette di lì a poco, per cui ci si organizza per recuperare gli scalatori.

Giannunzio prende in disparte Yelena e la informa degli scorpioni e dei sospetti sugli autori di quello che sembra essere un attentato alla loro vita. Vuota il sacco sul contrabbando, sull’imboscata subita e su alcuni dei responsabili del traffico. L’informazione ricevuta verrà fatta trapelare in via non ufficiale.

Prima di scendere i due compiono l’ultima ricerca ma non trovano fessure o passaggi, sembra una roccia piena.

Saranno compiuti studi sui campioni di roccia prelevati. Forse una civiltà antica ha costruito una statua, forse è un naga gigantesco o forse il cadavere pietrificato di una creatura.

Yelena in vista dell'imminente partenza fa una riunione per capire le peculiarità di tutti i componenti del gruppo per massimizzarne l’efficienza. Alona è una erborista con discrete competenze in medicina, Rodrigo un ex-soldato che si è occupato di caccia grossa, Bastiano un ex guardia cittadina, Diomira è una custode esperta in naga e anche gli altri hanno capacità molto utili. In generale è una gruppo con una buona commistione fra abilità e curiosità, tant'è vero che in due giorni hanno scoperto il faraglione-colosso e un lago nell’entroterra che sarà una meta di sicuro interesse.

Fine quarta puntata.


Racconto a cura di Bastiano

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