- La tassa sembra essere pagata da tutti i dojo, che raccolgono quella cifra facendo pagare una quota di iscrizione agli allievi
- Molti dojo applicano tariffe diverse in base agli allievi; in genere i più capaci e volenterosi pagano una quota di iscrizione maggiore
- La tassa, come il sindacato, è voluto dal daimyo per elevare l’eccellenza delle palestre e per costringere quelle più piccole a far fagotto
- La tassa aumenta all’aumentare dei dojo nel sindacato, quindi ora che anche Mitsuashi (Kaisho) ne è entrato a far parte anche gli altri dojo pagano una quota maggiore. Questo espediente sembra essere usato per ridurre il numero delle palestre
- Gli altri maestri si sono dimostrati estremamente ben disposti a far visita al dojo Mitsuashi
- Gli allievi delle palestre ancora serbano del rancore verso gli allievi della palestra Mitsuashi, ma i loro sentimenti non sono palesati come prima del suo ingresso al sindacato
Alcune ore (e molti bicchieri) dopo anche Mitsuashi e Shomiryu (Shlom) fanno ritorno verso il dojo, facendo buona parte della strada con Fuchitaca che discorrendo del più e del meno conferma quanto già appreso durante la serata.
L’indomani Radishin si reca di buon ora nella piazza centrale per iscriversi, e nonostante sia molto in anrticipo la folla è già numerosa. Riesce ad iscriversi pagando 50 Drog e si mette in attesa del suo turno.
Il torneo inizia e Radishin ha modo di valutare le regole della gara: due sacerdoti si fronteggiano e possono utilizzare qualsiasi mezzo per sconfiggere l’avversario. La vittoria avviene per abbandono dello sconfitto o per knock out. Alcuni dei combattimenti sono sorprendenti con impiego dei tipici Rituali Naga.
Arrivato il suo turno Radishin entra in campo. Il suo avversario tenta di addormentarlo, ma grazie al suo allenamento resiste e contrattacca evocando una pira a lambire il suo avversario. L’intensità è tale da strappare un’esclamazione di sorpresa al pubblico. L’avversario ne risente, ma prontamente reagisce evocando una colonna d’acqua che oltre a spegnere le sue fiamme si scaglia contro Radishin. Questi evita prontamente l’attacco e genera una scarica elettrica nella colonna d'acqua che per conduzione colpisce anche l’avversario, lasciandolo a terra bruciacchiato, bagnato e privo di sensi.
Come di consueto viene concessa a Radishin un’ora per recuperare parte dell’energia spirituale impiegata nel combattimento precedente, dopodiché viene annunciato lo scontro tra Radishin e Osamu, allievo di Tanaka. Sebbene non esista più la palese animosità tra gli allievi delle due palestre esiste pur sempre il desiderio di far prevalere la propria scuola, per cui i due si concentrano al massimo prima di iniziare.
Osamu agisce per primo evocando dal nulla un piccolo drago orientale che si erige serpentino al suo fianco, pronto per affrontare l’avversario. Lo stupore questa volta oltre che dal pubblico viene dimostrato dal daimyo, che si alza in piedi rapito dalla scena. Ma Radishin ha visto ben di peggio nelle sue avventure, e non si fa stupire minimamente. Sfrutta l’idea del suo precedente avversario ed evoca uno spirito del sonno, ben più potente del precedente. Osamu compie un evidente sforzo di concentrazione ma alla fine è vinto e cade addormentato. Il draghetto al suo fianco subisce la stessa sorte. Con un accenno di disappunto il daimyo dichiara Radishin e la scuola Mitsuashi vincitori del torneo.
Oltre ai 5000 Drog il dojo Mitsuashi guadagna una dozzina di spettatori desiderosi di entrare a far parte della palestra.
Intanto arriva il pomeriggio, e come da accordo preso la sera precedente Mitsuashi accoglie Yamada ed alcuni dei suoi allievi nella sua palestra. Oltre a mostrare l’ambiente ed i tipi di insegnamento impartito Mitsuashi scambia delle chiacchiere con il suo ospite a proposito del sindacato, ed ancora una volta vengono a grandi linee confermate le informazioni ottenute durante la cena.
Giunta la sera e congedato l'ospite, il gruppo si riunisce per analizzare le informazioni in loro possesso. Gli unici a fornire informazioni sul sindacato sono i maestri, che tuttavia potrebbero essersi messi d'accordo per raggirarlo. Soichiro (Sullivan) allora decide di interrogare nuovamente gli dèi per ottenere risposte concrete, e sono messe al vaglio le possibili domande da porre. Le proposte sono:
- Chi ha ucciso Zanoshin?
- A chi arriva la quota versata da Mitsuashi?
- Qual’è la divinità di Kaisho/Mitsuashi?
- Quale percentuale delle quote versate dai membri del sindacato arriva effettivamente al daimyo?
- Tutti i membri del sindacato pagano la quota?
- Quanti sono i membri del sindacato che versano una quota?
- Chi è il mandante dell'assassinio del maestro Zanoshin?
- Quale percentuale delle quote versate dai membri del sindacato arriva effettivamente al daimyo?
- Quanti sono i membri del sindacato che versano una quota?
La seconda domanda viene posta per sapere se Sakamoto trattiene una parte delle quote. La risposta è CENTO, per cui tutti i pagamenti finiscono in mano al daimyo.
La terza domanda serve per capire se c'è qualcuno all'interno del sindacato che per qualche ragione non versa la quota. La risposta fornita è CINQUE, che inizialmente suscita un po' di scalpore, ma poi si realizza che Mitsuashi non ha ancora mai versato la propria quota e quindi i conti tornano.
Tirando le somme il gruppo stabilisce che il nemico non è il sindacato o uno dei suoi membri, ma il daimyo stesso.
Nessun commento:
Posta un commento