lunedì 18 giugno 2012

[RdL] La danza della Tigre e del Dragone


(c) by sekmoR-miT
Mentre Ajin (Azzurrina) si reca al tempio di Navhyebogi l'Immoto a pregare la sua divinità, gli altri decidono di fare un’ispezione approfondita della locanda dove avverrà lo scontro l’indomani. Nonostante le rassicurazioni del daimyo, Mitsuashi (Kaisho) ha forti sospetti che i suoi avversari vogliano farlo fuori. Gli elementi ci sono tutti: un duello a porte chiuse, in un locale sconosciuto, cinque contro uno e senza vie di fuga.
Per indagare decidono di fermarsi a mangiare. Mitsuashi è tormentato dall’assenza di vie di fuga, e quando intravede nelle cucine una scala che scende decide di fare di tutto per scoprire se si tratta di un passaggio sotterraneo. Insieme a Kyoko (Kirsten) inscenano una lamentela riguardo ad un capello nel cibo ed irrompono nelle cucine. I cuochi prendono molto male le lamentele ed anche a causa delle reazioni (volutamente) esagerate di Kyoko scoppia una rissa tra lei ed il capo cuoco. Mentre i due vengono fermati e divisi dagli altri cuochi ed i camerieri, Mitsuashi riesce ad imboccare le scale, ma solo per scoprire che portano ad una cantina chiusa.

Rassegnati, tornano al dojo. Qui Mitsuashi si ritira in una lunga meditazione. Gli altri si arrovellano su un modo per assistere ed eventualmente aiutare (anche in modo sleale) Mitsuashi, ma non riescono a trovare nessuna soluzione: tutti gli arcani di protezione e potenziamento che conoscono hanno durata troppo limitata o sono troppo vistosi per essere applicati. Alla fine Radishin (Radish) decide di dare il suo amuleto di protezione a Mitsuashi, una ben misera precauzione, ma sempre meglio di niente

Il giorno dopo Mitsuashi si incammina deciso verso il luogo della sfida, accompagnato dai suoi compagni fino all’ingresso della locanda, dove si apprestano ad aspettare il suo ritorno. Mentre Mitsuashi varca la soglia, il suo maestro Zanoshin gli appare in una visione. L'anziano maestro (o meglio il suo spirito), attraverso un discorso di incoraggiamento nel quale ricorda le passate sessioni di allenamento, formula alcuni arcani che aumentano in modo impressionante le già formidabili abilità di combattimento di Mitsuashi.
Ritrovata sicurezza in sé stesso, entra nella penombra del locale. Ad attenderlo ci sono i cinque maestri del sindacato: Fuchitaka, Yamada, Takamori, Tanaka e Sakamoto. Sono seduti ad una certa distanza da un grande tavolo rotondo poggiato su cavalletti. Gli sfidanti danno voce ai timori di Mitsuashi spiegando che gli scontri avverranno proprio su quel tavolo. Sarà dichiarato sconfitto colui che toccherà terra o che verrà messo fuori combattimento.
Mitsuashi prende posto sul tavolo, saggiandone la precarietà. Il primo a farsi avanti è Fuchitaka, che vuole vendicarsi del danno procurato al suo allievo. Fuchitaka attacca furiosamente, ma Mitsuashi è talmente superiore nella tecnica che con un potente colpo allo sterno proietta il suo avversario a terra, senza fiato.
Gli altri avversari si agitano nelle loro seggiole, e dopo un attimo di titubanza si fa avanti Takamori. I suoi colpi sono fulminei e dopo un breve scambio Mitsuashi viene colpito duramente. Il medaglione di Radishin riduce il danno, ma non abbastanza da evitare conseguenze. Mitsuashi stringe i denti, e nel successivo scambio di colpi riesce a sbilanciare e far cadere dal tavolo anche il secondo avversario.
Oramai l’ammirazione dei maestri del sindacato è palese, ma la sfida non è finita. Si alza Sakamoto, che un tempo era secondo solo a Zanoshin. Mitsuashi non si lascia intimorire e si lancia all’attacco. Seguono scambi di colpi furiosi, ed alla fine, probabilmente guidato dallo spirito del suo maestro, Mitsuashi assesta un colpo prodigioso alla mascella dell’avversario, mandandolo al tappeto privo di conoscenza.

La sfida è finita, Mitsuashi ha vinto e gli altri maestri si congratulano con lui. Tornato in sé Sakamoto gli da’ il benvenuto nel sindacato. Mitsuashi è titubante, ma Sakamoto gli ricorda che il sindacato è nato per volere del daimyo ed anche loro non erano propensi all’idea, ma hanno deciso di aderire per non far morire i loro dojo. Mitsuashi accetta e viene invitato, insieme al suo dojo, ad una cena offerta da Sakamoto proprio nella stessa locanda dove si sono disputati gli incontri (che per inciso è di sua proprietà).

Dutante la cena Mitsuashi quasi si strozza quando gli viene detto che la partecipazione al sindacato prevede il pagamento settimanale di una cospicua quota.

Nessun commento:

Posta un commento