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Il giorno dopo il gruppo decide di andare ad udienza del daimyo, ma a causa di una brutta figura con il messo preposto all'accoglienza delle richieste di udienze vengono invitati a presentarsi due giorni dopo, all'alba.
Il gruppo decide di impiegare il resto della giornata nel tentativo di racimolare qualche drog. Le loro ricerche li fanno arrivare ad un bordello, da qui vengono indirizzati verso una bisca ed infine trovano le indicazioni per giungere ad un locale dove si tengono combattimenti clandestini.
Una volta giunti al locale Mitsuashi riesce ancora una volta a convincere Ajin (Azzurrina) a combattere a dispetto della sua (apparente) determinata opposizione. Si tratta di uno scontro all'arma bianca per mezzo di spade di legno. La vittoria avviene per abbandono o ko dell'avversario. Ajin, sconosciuta nell'ambiente dei combattimenti clandestini, viene quotata 7 a 1 ed a dispetto del risultato avrebbe ricevuto 500 drog. Mitsuashi scommette 1000 drog su di lei (dimostrando per altro una non completa fiducia dato che il gruppo ancora possiede le ben più cospicue vincite del giorno precedente).
Il combattimento inizia. A differenza della precedente esperienza la spadaccina incontra qualche difficoltà ed incassa un colpo che tollera a fatica a causa della sua esile corporatura, ma con qualche colpo ben assestato riprende in mano le redini dello scontro ed alla fine riesce a battere il suo avversario. Il gruppo intasca 7500 drog e la promessa di Ajin di non partecipare mai più a combattimenti del genere.
A questo punto Shomiryu (Shlom) si rende conto di non essersi allenato affatto per la gara del giorno seguente e decide di procurarsi un arco di buona fattura che aumenti la sua precisione. Non trova nessun venditore di questo tipo di articoli, per cui decide di andare a chiedere informazioni al banco delle iscrizioni nella piazza centrale. Qui trova una lunga coda di persone che desiderano iscriversi alla gara del giorno dopo, ed una volta interrogata la guardia risponde malamente chiarendo che il suo lavoro non consiste nel dare informazioni ai passanti. Shomiryu si rivolge allora ad una delle persone in coda che, guarda caso, è il figlio di un fabbricante di archi. Il gruppo si reca allora nella bottega indicata loro dal ragazzo, dove dopo aver strappato il proprietario dal desinare della sera scelgono un arco eccellente al "modico" prezzo di 8500 drog. Lo prendono pagando 8000 drog più una bottiglia di saké.
Si incamminano verso il dojo, ma la bottega era fuori mano e non arrivano prima di notte fonda.
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