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Un aiuto decisivo viene fornito da Radish che utilizza il più potente rituale di percezione dei Naga. Il potere fornisce informazioni dettagliate sullo spirito di una creatura, anche se serve un po’ di esperienza per saperle interpretare.
Appena completato il rituale Radish viene abbagliato dall’intensità luminosa, indice di un'energia spirituale decisamente al di sopra dei comuni esseri viventi. Il flusso di energia ha il viola come colore predominante, con striature arancioni e scintille di azzurro; le tonalità dei colori sono vivide e brillantissime. Il moto dei flussi di energia è principalmente ciclico, entra dal basso ed esce dall’alto, anche se in minor parte si irradia in ogni direzione.
L’intensità è indice del potere del naga, e quella vista da Radish corrisponde ad un valore di Mana intorno al 30 (un umano ha massimo 20-24)
I colori indicano lo stato d’animo. Il viola indica paura e stress, l’arancione preoccupazione, l’azzurro felicità
La tonalità del colore rappresenta la purezza dello spirito; un colore così brillante è indice della purezza e dell’innocenza tipica dei fanciulli.
Il moto ciclico del flusso è tipico degli esseri viventi, quindi non si tratta di uno spirito evocato né di uno spirito corrotto, anche se l’irradiazione in ogni direzione si nota solo negli spiriti di origine divina. Il bambino è con tutta probabilità il prescelto di una divinità.
Alla luce di questi fatti si procede subito alla liberazione del fanciullo, che si rivela essere Irina, una bambina di 7 anni.
La bambina racconta di essere la nipote di Anuik, lo sciamano di Kalkan, e di vivere con lui da quando i suoi genitori sono morti.
Il gruppo si rende subito conto di essere in una situazione complicata.
Discutono brevemente se è il caso di proseguire con la missione o tornare al villaggio, ed optano per la seconda scelta.
Giunto il mattino si incamminano e ripercorrono i loro passi, ma mentre stanno attraversando il rado boschetto di sempreverdi vengono attaccati da tre bizzarre creature.
Due di queste, più piccole, sono comunque più robuste di un uomo. Anatomicamente somiglianti ad un essere umano hanno però braccia e spalle enormemente sviluppati, sono ingobbiti ed il volto largo è caratterizzato da piccoli occhi porcini ed un’ampia e crudele bocca costellata da una chiostra di denti aguzzi e taglienti.
La terza creatura, nettamente più grande, è sui due metri e mezzo. La muscolatura ipertrofica conferisce un’aspetto bitorzoluto alla figura. Le lunghe braccia scendono al di sotto delle ginocchia, e la sproporzione viene accentuata dalle gambe corte e tozze. Le mani sono ampie e palmate, e le dita terminano in artigli crudeli. Il torso è allungato e tozzo, coperto da stracci muffiti e luridi. La testa è una sorta di escrescenza cresciuta direttamente sulle spalle costellata di asimmetrici bulbi rossi, probabilmente gli occhi. Nella parte inferiore dell’escrescenza si apre un’ampia ed orribile fessura irta di denti aguzzi grondante icore fetido.
Le creature si avvicinano minacciose, e dopo tre vani "Altolà!" Shlom pianta una freccia in profondità nel braccio della creatura più grande, ma questa non sembra nemmeno accorgersi. Le creature raggiungono il gruppo ed è subito chiaro che intendono aggredire Irina. Si ingaggia un furioso combattimento con le creature. Queste sono attratte dalla bambina, che fugge lontana e permette al gruppo di attaccare quasi indisturbati, ma Shlom, troppo sicuro di sé, fronteggia la creatura più grossa. La creatura ruggisce, e nel suono c'è qualcosa che richiama l'orrore dell'oltretomba. Il gelo si avvinghia nelle viscere e nei muscoli di Shlom, che si ritrova paralizzato da un orrore opaco, freddo, tangibile. Le creature vengono bersagliate dalle lame di Azzurrina e Kirsten oltre che dagli arcani infuocati di Zanoch, Radish e Sullivan, ed infine vengono abbattute.
Irina è salva e Shlom, anche se scosso da brividi, non riporta conseguenze.
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