lunedì 30 luglio 2012

[RdL] Un buco nell'acqua


(c) by Marilylle Soveran
Dopo essersi ripresi dallo scontro con le creature il gruppo si rimette in marcia alla volta di Kalkan. Il viaggio prosegue senza intoppi ed a pochi km dal villaggio il gruppo si divide in due. Kaisho e Sullivan restano a guardia della cassa e di Irina, gli altri continuano verso il villaggio per parlare con Anuik.
Lo sciamano si mostra molto curioso del rientro anticipato del gruppo e chiede ovviamente della cassa. Il gruppo chiede senza troppi giri di parole come mai nella cassa ci fosse sua nipote. Anuik risponde sulla difensiva, raccontando di come tutto il villaggio fosse preoccupato per la bambina dopo il ritrovamento degli abiti stracciati nella foresta. Il gruppo, in particolare Azzurrina e Shlom, incalzano lo sciamano sul come sia possibile che la bambina fosse chiusa nella cassa. Anuik, evidentemente offeso, chiede se si sta insinuando che il colpevole sia lui. Il gruppo, pur non negando, modera leggermente atteggiamento chiedendo chi e con quali modalità fosse di guardia alla cassa nei giorni precedenti il loro arrivo. Lo sciamano promette di indagare sulla questione, ed invita il gruppo a proseguire con la missione inizialmente affidata loro dopo aver consegnato la bambina. Azzurrina e Shlom insistono, offrendosi di consegnare Irina solo dopo aver ricevuto risposta alle loro domande. Anuik in tutta risposta richiama i guerrieri del villaggio (una dozzina). Ordina loro di accompagnare gli ospiti dalla piccola, e quindi di riportarla al villaggio. Li autorizza ad usare la forza nel caso il gruppo non sia collaborativo.

Il gruppo, mestamente, è costretto ad obbedire. Giunti a destinazione la bambina si dimostra felice di vedere i guerrieri del villaggio, che evidentemente conosce bene. Lieti di averla trovata sana e salva la riaccompagnano al villaggio, seguiti dal gruppo. Giunti nuovamente a Kalkan vedono che Anuik fa entrare la bambina nella tenda ed impedisce loro di parlargli. Shlom e Azzurrina insistono, ma lo sciamano è irremovibile, anzi impone loro di riprendere la missione per la quale sono stati convocati o andarsene dal villaggio come vigliacchi, di fatto non lasciando loro alcuna scelta.
Il gruppo allora si incammina nuovamente, ma convinti che la carcassa dello yak sia solo un pretesto, poco dopo il guado si inoltrano nella foresta, trovano una radura e bruciano la cassa.
La carcassa viene solo parzialmente bruciata, ed il gruppo inizia a scavare una buca per seppellirne i resti, ma giunge la notte ed ovviamente molte creature sono attratte dall’odore allettante. Fortunatamente le creature selvagge si accontentano della carcassa, e questo solleva il gruppo dall’onere di dover seppellire i resti. Il gruppo si accampa, decisi a far passare qualche giorno prima di tornare al villaggio dichiarando di aver gettato la cassa nel vulcano.

Ma quando tornano al villaggio incontrano solo ostilità. Al loro passaggio le donne del villaggio si chiudono in casa e gli uomini sputano per terra. Quando giungono alla sua capanna, Anuik spiega la ragione: Irina ha raccontato di come il gruppo l’abbia rapita e l’abbia chiusa dentro la cassa (non si spiegherebbe il perché poi l’abbia liberata, ma del resto nessuno sembra notare l'incongruenza). E’ solo perché le divinità non vogliono il sangue dei rapitori sul territorio del villaggio se non sono stati già uccisi. Viene intimato loro di andarsene per non tornare mai più, e così fanno.

Ma Azzurrina e Shlom non sono daccordo su questa ingiustizia. Azzurrina decide che lo sciamano ha intenzione di sacrificare la bambina nel vulcano, per cui si dirigono al vulcano e restano in attesa dell’arrivo dello sciamano (o di un suo lacché) per salvare la bambina. Restano accampati per oltre sei giorni in attesa, poi all’ennesimo risveglio si ritrovano al buio. Muovendosi a tentoni capiscono di essere in una grotta, e quando viene accesa una lanterna...

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