Il gruppo compie gli ultimi preparativi prima di partire. Per avere maggior sicurezza durante il viaggio si considera l’idea di mimetizzare la cassa, ma essendo questa di grande volume (2,5 metri x 1,5 metri x 1 metro) non è stato trovato un modo per farlo.
Giunta l’alba del giorno dopo e fatto il pieno di razioni il gruppo parte. La previsione è di 3-5 giorni di viaggio in andata ed un po’ meno al ritorno, ma già verso mezzogiorno, quando la carovana incontra un torrente, iniziano i primi contrattempi.
Il sentiero incontra il torrente in prossimità di un guado, che però è troppo stretto per il carro. Non vengono trovate soluzioni migliori di mandare in esplorazione due gruppi a nord e sud del torrente. Circa 25 minuti di cammino a nord il torrente fa un’ampia ansa in corrispondenza della quale il letto si allarga e la profondità diminuisce, un posto ideale per far guadare il carro.
Una volta attraversato il fiume il gruppo decide di ridurre il ritardo tagliando per un rado boschetto di sempreverdi. Kaisho e Shlom vengono mandati in avanscoperta alla ricerca di eventuali pericoli. I due sono attirati da un suono lamentoso, una nota continua di basso volume ma di alta frequenza. Curiosi cambiano direzione per cercare di stabilire la fonte del suono, e si ritrovano al limitare di una piccola radura di circa tre metri di raggio al centro della quale di erige un albero solitario. Il suono sembra provenire proprio dall’albero. Kaisho cerca di lanciare un sasso contro l’albero ma si dimostra molto carente in fatto di scagliare oggetti, allora Shlom decide di piantare una freccia nel tronco. Il cacciatore non ha problemi nel centrare l’albero, e quando la freccia si conficca si sente un secco “crack”, un suono come di corteccia spezzata, e contemporaneamente il suono si interrompe. I due perdono l’interesse nei confronti dell’albero e tornano sui loro passi, incontrando il resto della comitiva.
Il viaggio prosegue senza altri intoppi fino a sera. Decidono di accamparsi a ridosso di una fitta formazione di cespugli ed alberi e stabiliscono i turni di guardia. Il primo turno viene svolto da Kaisho ed Azzurrina.
Azzurrina sente dei suoni provenire dalla cassa, come di un debole grattare. Decide di svegliare e raccontare la cosa a Kirsten. La ragazza si avvicina curiosa e prova a bussare, e da dentro qualcosa risponde bussando a sua volta ed iniziando a grattare con più insistenza. Kirsten prova a parlare e dalla cassa arriva una risposta molto ovattata, il cui contenuto è incomprensibile ma la voce indubbiamente quella di un bambino. Viene svegliato il Dr. Zanoch che su richiesta utilizza il potere di Rilocazione Sensoriale per trasferire la sua percezione tattile all’interno della cassa. Scopre che all’interno, in un’intercapedine di circa 50 cm è imprigionato un bambino di circa sei anni.
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